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La modernizzazione del datacenter: un caso reale con soluzioni Microsoft

I dati statistici parlano chiaro, oltre il 90% delle realtà aziendali dispongono già oppure prevedono, nel breve periodo, di adottare una strategia ibrida per la propria infrastruttura IT. Questi dati vengono confermati dalla quotidianità dei fatti, dove diversi clienti includono nei loro piani di investimento sia il mantenimento dei workload sulle infrastrutture on-premises, sia l’adozione di soluzioni nel cloud pubblico. Parallelamente viene affiancato un percorso di modernizzazione delle applicazioni con l’obiettivo di sfruttare al meglio le potenzialità e l’innovazione offerte da queste infrastrutture. Viviamo quindi nell’era del cloud ibrido e Microsoft mette a disposizioni diverse soluzioni interessanti per modernizzare il proprio datacenter e gestire agilmente la propria infrastruttura ibrida. In questo articolo viene portato un esempio reale di come un cliente ha intrapreso il percorso di modernizzazione del proprio datacenter grazie ad Azure Stack HCI e come, tramite Azure Arc, è stato in grado di estendere i servizi ed i principi di gestione di Azure anche alla propria infrastruttura on-premises.

Richiesta iniziale del cliente e problematiche da risolvere

Il cliente in questione voleva attivare presso il proprio datacenter una nuova infrastruttura di virtualizzazione moderna ed integrata, per consentire di configurare in modo rapido, dinamico e flessibile i workload applicativi. L’infrastruttura in uso dal cliente non era adeguata e riscontrava diverse problematiche, tra le quali:

  • Soluzione di virtualizzazione non scalabile e poco flessibile
  • Obsolescenza hardware
  • Configurazioni che non garantivano una disponibilità adeguata dei sistemi virtualizzati
  • Problemi di performance e di stabilità
  • Difficoltà nella gestione dei vari componenti dell’infrastruttura

Caratteristiche delle soluzioni proposte, adottate e benefici ottenuti

Il cliente ha deciso di adottare una infrastruttura hyper-converged (HCI), dove sono stati rimossi diversi componenti hardware, sostituti dal software in grado di unire i layer di elaborazione, storage e rete in un’unica soluzione. In questo modo ha effettuato un passaggio da una tradizionale infrastruttura “three tier”, composta da switch di rete, appliance, sistemi fisici con a bordo hypervisor, storage fabric e SAN, verso infrastrutture hyper-converged (HCI).

Figura 1 – Passaggio da una infrastruttura “Three Tier” verso una Hyper-Converged Infrastructure (HCI)

Azure Stack HCI: lo stack completo dell’infrastruttura Hyper-Converged

Tutto ciò è stato fatto adottando la soluzione Microsoft Azure Stack HCI, che consente l’esecuzione di workload ed una facile connessione ad Azure dell’infrastruttura hyper-converged (HCI).  Nei paragrafi seguenti si riportano le principali caratteristiche della soluzione.

Scelta e personalizzazione dell’hardware

Il cliente ha potuto personalizzare la soluzione hardware in base alle proprie esigenze, andando a configurare il processore, la memoria, lo storage e le caratteristiche delle schede di rete, rispettando le matrici di compatibilità del fornitore.

Figura 2 – Composizione hardware della soluzione Azure Stack HCI

Sono diversi i fornitori hardware che offrono soluzioni idonee per eseguire Azure Stack HCI e possono essere consultate accedendo a questo indirizzo. La scelta è ampia e ricade su oltre 200 soluzioni di oltre 20 partner differenti. Azure Stack HCI richiede hardware appositamente testato e validato dai vari vendor.

Sistema operativo dedicato e specifico

Il sistema operativo della soluzione Azure Stack HCI è un sistema operativo specifico con una composizione semplificata e componenti più aggiornati rispetto a Windows Server. In questo sistema operativo non sono inclusi i ruoli non necessari alla soluzione, ma è presente il più recente hypervisor utilizzato anche in ambiente Azure, con tecnologie storage e di rete software-defined ottimizzate per la virtualizzazione.

L’interfaccia utente locale è minima ed è progettato per essere gestito da remoto.

Figura 3 – Interfaccia del SO di Azure Stack HCI

Disaster recovery e failover delle macchine virtuali

Il cliente ha inoltre sfruttato la possibilità di creare uno stretched cluster per estendere il proprio cluster Azure Stack HCI, nel caso specifico in due edifici differenti. Questa funzionalità si basa su una replica dello storage (sincrona in questo scenario) contemplando la crittografia, la resilienza locale del sito ed il failover automatico delle macchine virtuali in caso di disastro.

Figura 4 – Stretched cluster dell’architettura hyper-converged di Azure Stack HCI

Aggiornamenti di tutto lo stack della soluzione (full-stack updates)

Al fine di ridurre la complessità ed i costi operativi dati dal processo di aggiornamento dell’intera soluzione, il cliente può avviare in Azure Stack HCI il processo che prevede l’aggiornamento full-stack (firmware / driver insieme al sistema operativo) direttamente da Windows Admin Center.

Figura 5 – Solution updates della soluzione Azure Stack HCI marchiata Dell EMC

Servizio ibrido di Azure: familiarità nella gestione e nel funzionamento

Il cliente è in grado di gestire la propria infrastruttura basata su Azure Stack HCI in modo semplice e senza adottare strumenti software specifici, come se fosse un’estensione del cloud pubblico, grazie alle caratteristiche citate nei paragrafi seguenti.

Integrazione nativa in Azure

Azure Stack HCI si integra in modo nativo con i servizi Azure e con Azure Resource Manager (ARM). Per questa integrazione non è richiesto alcun agente, ma Azure Arc è integrato direttamente nel sistema operativo. Questa permette di visualizzare, direttamente dal portale Azure, il cluster Azure Stack HCI presente on-premises esattamente come una risorsa di Azure.

Figura 6 – Integrazione di Azure Stack HCI in Azure

Grazie all’integrazione con Azure Resource Manager il cliente può sfruttare i seguenti vantaggi dati della gestione basata su Azure:

  • Adozione dei costrutti standard basati su Azure Resource Manager (ARM)
  • Classificazione dei cluster con i Tags
  • Organizzazione dei cluster in Resource Groups
  • Visualizzazione di tutti i cluster di Azure Stack HCI in un’unica vista centralizzata
  • Gestione degli accessi tramite Azure Identity Access Management (IAM)

Inoltre, dalla risorsa Azure Stack HCI è possibile individuare, aggiungere, modificare o rimuovere le extension, grazie alle quali è possibile accedere facilmente alle funzionalità di gestione.

Figura 7 – Funzionalità di gestione di Azure Stack HCI

Gestione delle VM Arc-enabled

Oltre che per gestire il cluster, il cliente può utilizzare Azure Arc anche per eseguire il provisioning e la gestione delle macchine virtuali in esecuzione su Azure Stack HCI, direttamente dal portale di Azure. Le macchine virtuali e le loro risorse associate (immagini, dischi, e network) vengono proiettate in ARM come risorse separate mediante una nuova tecnologia multi piattaforma chiamata Arc Resource Bridge.

In questo modo è possibile:

  • ottenere una gestione coerente tra le risorse cloud e le risorse Azure Stack HCI;
  • automatizzare le distribuzioni delle macchine virtuali utilizzando i modelli ARM;
  • garantire un accesso self-service grazie al supporto ad Azure RBAC.

Figura 8 – Funzionalità date dall’integrazione di Azure Arc per le VMs di Azure Stack HCI

Azure Backup ed Azure Site Recovery

Azure Stack HCI supporta Azure Backup ed Azure Site Recovery. Con Microsoft Azure Backup Server (MABS) il cliente effettua il backup degli host e delle macchine virtuali attive in Azure Stack HCI. Inoltre, utilizzando Azure Site Recovery è possibile attivare la replica delle macchine virtuali da Azure Stack HCI ad Azure, per creare scenari di disaster recovery specifici.

Monitor dell’infrastruttura con Azure Monitor Insights per Azure Stack HCI

Grazie alla soluzione Azure Stack HCI Insights il cliente è in grado di consultare informazioni dettagliate sull’integrità, sulle prestazioni e sull’utilizzo dei cluster Azure Stack HCI connessi ad Azure e registrati per il relativo monitoraggio. Azure Stack HCI Insights archivia i propri dati in un workspace di Log Analytics, avendo così la possibilità di utilizzare potenti aggregazioni e filtri per analizzare al meglio i dati raccolti nel tempo. Si ha la possibilità di visualizzare i dati di monitor di un singolo cluster dalla pagina delle risorse Azure Stack HCI oppure è possibile utilizzare Azure Monitor per ottenere una visualizzazione aggregata di più cluster Azure Stack HCI con una panoramica dell’integrità del cluster, lo stato di nodi e delle macchine virtuali (CPU, memoria e consumo di storage), metriche delle prestazioni e altro ancora. Si tratta degli stessi dati forniti anche da Windows Admin Center, ma progettati per scalare fino a 500 cluster contemporaneamente.

Figura 9 – Pannello di controllo di Azure Monitor Insights per Azure Stack HCI

Azure benefit per Windows Server

Microsoft offre vantaggi speciali quando si distribuisce Windows Server in ambiente Azure e gli stessi vantaggi sono disponibili anche su Azure Stack HCI.

Figura 10 – Azure benefit per Windows Server

Azure Stack HCI consente di:

  • Distribuire macchine virtuali con Windows Server 2022 edizione Azure Datacenter, che offre funzionalità specifiche non disponibili nelle classiche edizioni Standard e Datacenter. Per approfondire le caratteristiche disponibili in questa edizione è possibile consultare questo articolo.
  • Ottenere gratuitamente aggiornamenti di sicurezza estesi, proprio come in Azure. Questo vale sia per Windows Server 2008/R2, sia per Windows Server 2012/R2, oltre alle versioni corrispondenti di SQL Server.
  • Ottenere la licenza ed attivare le macchine Windows Server come in Azure. Azure Stack HCI oltre a consentire di utilizzare la propria licenza Datacenter per abilitare l’attivazione automatica delle macchine virtuali (Automatic VM Activation – AVMA), mette a disposizione l’opzione di pagare la licenza di Windows Server per i sistemi guest tramite la propria subscription Azure, proprio come avviene in ambiente Azure.

Team di supporto Azure dedicato

Azure Stack HCI è a tutti gli effetti una soluzione Azure, pertanto il cliente può usufruire del supporto Azure con le seguenti caratteristiche:

  • Potrà richiedere facilmente supporto tecnico direttamente dal portale Azure.
  • Il supporto sarà fornito da un nuovo team di esperti dedicato a supportare la soluzione Azure Stack HCI.
  • Sarà possibile scegliere tra diversi piani di supporto, a seconda delle esigenze.

Innovazione dell’infrastruttura e nuovi scenari evoluti

In ambiente Azure Stack HCI, oltre ad eseguire macchine virtuali, è possibile attivare Azure Kubernetes Service (AKS) ed Azure Virtual Desktop.

Azure Kubernetes Service in Azure Stack HCI

Questo scenario di implementazione di AKS on-premises permette di automatizzare l’esecuzione su larga scala di applicazioni moderne basate su micro-servizi. Grazie ad Azure Stack HCI l’adozione di queste architetture applicative basate su container possono essere ospitate direttamente presso il proprio datacenter, adottando la stessa esperienza di gestione di Kubernetes che si ha con il servizio gestito presente nel cloud pubblico di Azure.

Figura 11 – Panoramica di AKS su Azure Stack HCI

Per maggiori informazioni è possibile consultare l’articolo Azure Kubernetes Service in ambiente Azure Stack HCI.

Azure Virtual Desktop per Azure Stack HCI

In situazioni dove le applicazioni risultano sensibili alla latenza, come ad esempio l’editing video, oppure scenari dove gli utenti hanno bisogno di usufruire di un sistema legacy presente on-premises che non può essere facilmente raggiunto, Azure Virtual Desktop aggiunge una nuova opzione ibrida grazie ad Azure Stack HCI. Azure Virtual Desktop per Azure Stack HCI usa lo stesso piano di gestione cloud del normale Azure Virtual Desktop, ma consente di creare pool di session host utilizzando macchine virtuali in esecuzione su Azure Stack HCI. Queste macchine virtuali possono eseguire Windows 10 e/o Windows 11 Enterprise multi-session. Collocando i desktop più vicini agli utenti, è possibile abilitare l’accesso diretto a bassa latenza e senza round trip.

Conclusioni

Microsoft gestisce tra i più grandi data center del mondo e sta facendo grossi investimenti per portare l’esperienza maturata e l’innovazione del cloud anche in Azure Stack HCI. Questo cliente, affidandosi ad Azure Stack HCI sta usufruendo di un servizio in abbonamento che riceve aggiornamenti regolari delle funzionalità, con l’obiettivo importante di poter sfruttare on-premises la tecnologia collaudata su larga scala nel cloud. Inoltre, è in grado di gestione in modo unificato le risorse del proprio ambiente ed avere una continua innovazione della propria infrastruttura ibrida.

Azure Management services: le novità di marzo 2022

Nel mese di marzo ci sono state diverse novità annunciate da parte di Microsoft riguardanti gli Azure management services. In questa serie di articoli, pubblicati con cadenza mensile, vengono elencati i principali annunci, accompagnati dai riferimenti necessari per poter effettuare ulteriori approfondimenti in merito.

Il diagramma seguente mostra le diverse aree relative al management, che sono contemplate in questa serie di articoli, per poter rimanere aggiornati su questi temi ed effettuare al meglio il deployment ed il mantenimento delle applicazioni e delle risorse.

Figura 1 – Overview dei Management services in Azure

Monitor

Azure Monitor

Nuovo agente: supporto per i Private Link

Il nuovo agente di Azure Monitor ha introdotto il supporto per le configurazioni di rete tramite private link. Questa configurazione consente di operare in ambienti con restrizioni che richiedono requisiti di rete speciali ed un elevato grado di isolamento.

Govern

Azure Cost Management

E-mail automatizzate sulle visualizzazioni dei costi

Per consentire di rimanere aggiornati sulle modifiche ai costi in Azure Cost Management and Billing è stata introdotta la possibilità di inviare e-mail automatizzate. Dall’analisi dei costi, selezionando una visualizzazione grafica, si ha la possibilità di iscriversi agli aggiornamenti con cadenza giornaliera, settimanale o mensile e persino condividere tali visualizzazioni con persone esterne al portale Azure.

Aggiornamenti relativi ad Azure Cost Management and Billing

Microsoft è costantemente alla ricerca di nuove metodologie per migliorare Azure Cost Management and Billing, la soluzione per fornire una maggiore visibilità su dove si stanno accumulando costi nel cloud, identificare e prevenire modelli di spesa errati ed ottimizzare i costi . In questo articolo sono riportati alcuni degli ultimi miglioramenti ed aggiornamenti riguardanti questa soluzione.

Secure

Microsoft Defender for Cloud

Nuove funzionalità, correzioni di bug e funzionalità deprecate di Microsoft Defender for Cloud

Lo sviluppo di Microsoft Defender for Cloud è in costante evoluzione e vengono introdotti miglioramenti su base continua. Per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti, Microsoft aggiorna questa pagina, che fornisce informazioni su nuove funzionalità, correzioni di bug e funzionalità deprecate. In particolare, questo mese le principali novità riguardano:

Protect

Azure Backup

Protezione degli snapshot di Azure Files

Per proteggere gli snapshot di Azure Files dall’eliminazione accidentale, Azure Backup ha aggiunto un ulteriore livello di sicurezza alla soluzione di gestione degli snapshot, integrandosi con la capacità della piattaforma Azure Files di acquisire una lease degli snapshot. Tale lease crea e gestisce un blocco sugli snapshot per le operazioni di eliminazione. Dopo aver eseguito uno snapshot di Azure File, Azure Backup lo acquisisce, proteggendolo così dall’eliminazione accidentale. Inoltre, per garantire che lo snapshot non venga eliminato durante un’operazione di ripristino, Azure Backup controlla anche lo stato del lease all’inizio del ripristino e se necessario lo acquisisce.

Supporto per le macchine virtuali di Azure con tecnologie trusted launch (preview)

Trusted launch è un metodo semplice per migliorare la sicurezza delle macchine virtuali di seconda generazione, che consente di ottenere una protezione da tecniche di attacco avanzate, combinando tecnologie che possono essere abilitate in modo indipendente, come secure boot e la versione virtualizzata di Trusted Platform Module (vTPM). Azure ha introdotto il supporto, al momento in preview, delle VM di Azure con abilitate le funzionalità di trusted launch.

Azure Site Recovery

On-demand capacity reservation con Azure Site Recovery per salvaguardare il failover delle macchine virtuali

Azure Site Recovery è ora integrato con l’on-demand capacity reservation, che consente di sfruttare le capacity reservation per riservare la capacità di elaborazione nella region del disaster recovery (DR) e garantire così l’esecuzione dei workload durante i processi di failover. Assegnando un capacity reservation group (CRG) per le VMs protette, Azure Site Recovery eseguirà il failover delle VM in quel CRG. Inoltre, è previsto uno SLA al Recovery Time Objective (RTO) di 2 ore.

Nuovo Update Rollup

Per Azure Site Recovery è stato rilasciato l’Update Rollup 61 che risolve diverse problematiche e introduce alcuni miglioramenti. I relativi dettagli e la procedura da seguire per l’installazione è consultabile nella KB specifica.

Migrate

Azure Migrate

Nuovi rilasci e funzionalità di Azure Migrate

Azure Migrate è il servizio presente in Azure che comprende un ampio portafoglio di strumenti che è possibile utilizzare, tramite una esperienza di utilizzo guidata, per affrontare in modo efficace i più comuni scenari di migrazione. Per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti della soluzione è possibile consultare questa pagina, che fornisce informazioni su nuovi rilasci e nuove funzionalità.

Valutazione di Azure

Per testare e valutare in modo gratuito i servizi offerti da Azure è possibile accedere a questa pagina.

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (March 2022 – Weeks: 11 and 12)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure

Compute

Trusted launch support for Virtual Machines using Ephemeral OS disks (preview)

Trusted launch is a seamless way to improve the security of generation 2 VMs. It protects against advanced and persistent attack techniques by combining technologies that can be independently enabled like secure boot and virtualized version of trusted platform module (vTPM). Now, Trusted Launch support for VMs using Ephemeral OS disks is available in preview.

Best practices assessment for SQL Server on Azure Virtual Machines

You can now evaluate if your SQL Server on Azure Virtual Machines is following configuration best practices using the SQL best practices assessment feature. You can start or schedule an assessment on the SQL virtual machine blade in the Azure portal. Once the feature is enabled, your SQL Server instance and databases are scanned to provide recommendations for things like indexes, retired features, enabled or missing trace flags, statistics, and more.

Select Azure Dedicated Host SKUs will be retired on 31 March 2023

On 31 March 2023, Azure Dedicated Hosts Dsv3-Type1, Esv3-Type1, Dsv3-Type2, and Esv3-Type2 will be retired. Before that date, you must migrate to the new Dedicated Host SKUs.

Azure HBv3 virtual machines for HPC now upgraded

All Azure HBv3 virtual machine (VM) deployments from 21 March 2022 will include AMD EPYC 3rd Gen processors with 3D V-Cache, codenamed “Milan-X”. The enhanced HBv3 VMs are available in the Azure East US, South Central US, and West Europe regions. All VM deployments from today onward will occur on machines featuring Milan-X processors. Existing HBv3 VMs deployed prior to today’s launch will continue to see AMD EPYC 3rd Gen processors, codenamed “Milan”, until they are de-allocated and you create a new VM in its place.

New planned datacenter region in Finland (Finland Central)

Microsoft will establish a new datacenter region in the country, offering Finnish organizations local data residency and faster access to the cloud, delivering advanced data security and cloud solutions. The new datacenter region will also include availability zones, providing you with high availability and additional tolerance to datacenter failures. 

Networking

Inbound NAT rule now supports port management for backend pools

Standard Load Balancer inbound NAT rule now supports specifying a range of ports for the backend instances. Previously, to enable port forwarding, an inbound NAT rule needed to be created for every instance in Load Balancer’s backend pool. This became complex to manage at scale and resulted in management overhead. The addition of port management for backend pool to inbound NAT rules allows you to specify a range of frontend ports pre-allocated for a specific backend pool to enable port forwarding. Upon scaling, Standard Load Balancer will automatically create port mapping from an available frontend port of the specified range to the specified backend port of the new instance. This capability applies to all types of backend pools composed of Virtual Machines, Virtual Machines Scale Sets, or IP addresses across all Azure regions.

Five Azure classic networking services will be retired on 31 August 2024

Azure Cloud Services (classic) will be retired on 31 August 2024. Because classic Azure Virtual Network, reserved IP addresses, Azure ExpressRoute gateway, Azure Application Gateway, and Azure VPN Gateway are dependent on Azure Cloud Services (classic), they’ll be retired on the same date. Before that date, you’ll need to migrate any resources that use these classic networking services to the Azure Resource Manager deployment model.

Azure Stack

Azure Stack Edge

General Availability of Azure Stack Edge Pro 2

Microsoft has announced the general availability of its Azure Stack Edge Pro 2 solution, a new generation of an AI-enabled edge computing device offered as a service from Microsoft. The Azure Stack Edge Pro 2 offers the following benefits over its precursor, the Azure Stack Edge Pro series:

  • This series offers multiple models that closely align with your compute, storage, and memory needs. Depending on the model you choose, the compute acceleration could be via one or two Graphical Processing Units (GPU) on the device.
  • This series has flexible form factors with multiple mounting options. These devices can be rack mounted, mounted on a wall, or even placed on a shelf in your office.
  • These devices have low acoustic emissions and meet the requirements for noise levels in an office environment.

Azure Stack Hub

Azure Kubernetes Service on Azure Stack Hub (preview)

With Azure Stack Hub’s 2108 update, you can preview Azure Kubernetes Service on Azure Stack Hub. The same service that’s currently found in Azure is available in Azure Stack Hub. Manage Kubernetes clusters in the same way you currently do in Azure and utilize a familiar user experience, CLI, and API.

IoT Hub on Azure Stack Hub public preview will be retired on 30 September 2022

On 30 September 2022, the public preview version of IoT Hub on Azure Stack Hub will be retired. Before that date, we recommend you migrate to Azure IoT Edge gateway. Azure IoT Edge gateway is integrated with Azure IoT Hub running in Azure and provides an end-to-end IoT experience with comprehensive diagnostics capabilities. An Azure IoT Edge gateway can be deployed on an Azure Stack Hub Virtual Machine. Alternatively, you can host a VM on another physical hardware of your choice.

Azure Container Registry on Azure Stack Hub (preview)

With Azure Stack Hub’s 2108 update, you can preview Azure Container Registry on Azure Stack Hub. This service uses private container registries on Azure Stack Hub to store and retrieve OCI-compliant images to support both connected and disconnected scenarios for Azure Kubernetes Service (AKS), AKS engine, and other container orchestrator engines. 

Come accelerare il processo di application modernization grazie ad Azure

Diverse sono le realtà aziendali che intraprendono un processo di trasformazione digitale incentrato sul cloud pubblico con l’obiettivo di aumentare l’innovazione, l’agilità e l’efficienza operativa. Nell’ambito di questo percorso, la modernizzazione delle applicazioni sta diventando rapidamente una pietra miliare che consente di ottenere importanti benefici. In questo articolo viene approfondito come è possibile intraprendere ed accelerare il processo di modernizzazione delle applicazioni con le soluzioni disponibili in Microsoft Azure e quali opportunità è possibile cogliere.

Microsoft Azure offre la flessibilità di scegliere tra un’ampia gamma di opzioni per ospitare le proprie applicazioni, coprendo lo spettro di Infrastructure-as-a-Service (IaaS), Platform-as-a-Service (PaaS), Container-as-a-Service (CaaS) e serverless.

La tendenza a sviluppare applicazioni moderne, che necessitano di architetture basate su microservizi, rendono i container la soluzione ideale per eseguire il deployment del software in modo efficiente ed operare su larga scala. Oltra alla possibilità di effettuare deployment consistenti, affidabili e ripetibili in tutti gli ambienti si può ottenere un migliore utilizzo dell’infrastruttura ed una standardizzazione delle pratiche di gestione.

Inoltre, i clienti possono utilizzare sempre più i container anche per le applicazioni non appositamente progettate per utilizzare architetture basate su microservizi. In questi casi è possibile attuare una strategia di migrazione delle applicazioni esistenti che prevede solo modifiche minimali del codice dell’applicazione oppure modifiche alle configurazioni. Si tratta di modifiche strettamente necessarie per ottimizzare l’applicazione al fine di essere ospitata su soluzioni PaaS e CaaS.

Questa tecnica di migrazione viene solitamente utilizzata quando:

  • Si vuole sfruttare una base di codice esistente
  • La portabilità del codice è importante
  • L’applicazione può essere facilmente pacchettizzata per essere eseguita in ambiente Azure
  • L’applicazione deve essere più scalabile e deve esserci la possibilità di essere distribuita più velocemente
  • Si vuole promuovere l’agilità aziendale mediante un’innovazione continua adottando tecniche DevOps

Application repackage con Azure Migrate: App Containerization

Per facilitare questo processo di migrazione è possibile utilizzare la soluzione Azure Migrate che include molti strumenti e funzionalità, tra i quali il tool App Containerization. Tale strumento offre un approccio definito “point-and-containerize” per effettuare il “repackage” delle applicazioni utilizzando i container e apportando, solo se necessario, delle modifiche minimali al codice. Lo strumento attualmente supporta la containerizzazione di applicazioni ASP.NET e applicazioni Web Java in esecuzione su Apache Tomcat.

Figura 1 – Funzionalità di modernizzazione delle applicazioni adottando Azure Migrate: App Containerization

Lo strumento App Containerization consente di effettuare le seguenti attività:

  • Connettersi remotamente agli application server per rilevare le applicazioni e le relative configurazioni.
  • Parametrizzare le configurazioni e le dipendenze applicative, come ad esempio le stringhe di connessione ai database, per consentire di effettuare deployment consistenti e ripetibili.
  • Esternalizzare eventuali contenuti statici e gli stati archiviati sul file system, spostandoli su storage persistente.
  • Creare e pubblicare le immagini dei container usando Azure Container Registry.
  • Personalizzare e riutilizzare gli artefatti generati dagli strumenti come Dockerfile, le immagini dei container e i file di definizione delle risorse Kubernetes. Questo permette di integrali direttamente nella pipeline di continuous integration e continuous delivery (CI/CD).

Inoltre, in Azure Migrate: App Containerization è previsto l’utilizzo di Azure Key Vault per gestire i secret e l’integrazione automatica per effettuare il monitor delle applicazioni Java con Azure Application Insights.

Azure App Service vs Azure Kubernetes Service (AKS): quale scegliere?

App Containerization consente di migrare le applicazioni in container utilizzando Azure App Service oppure Azure Kubernetes Service (AKS). Nei paragrafi seguenti vengono riportate alcune considerazioni per valutare quale servizio è più idoneo per ospitare le proprie applicazioni.

Azure App Service: Azure Web App for Containers

Per carichi di lavoro web-based esiste la possibilità di far eseguire i container dagli Azure App Service, la piattaforma Azure di web hosting, utilizzando il servizio Azure Web App for Containers, con il vantaggio di poter sfruttare le metodologie di distribuzione, scalabilità e monitor intrinseche nella soluzione.

I task di automazione e gestione di un numero elevato di container e le modalità con le quali questi interagiscono applicativamente tra di loro è noto come orchestrazione. Nel caso quindi ci sia la necessità di orchestrare più containers è necessario adottare soluzioni più sofisticate come Azure Kubernetes Service (AKS).

Azure Kubernetes Service (AKS)

Azure Kubernetes Service (AKS) è il servizio Azure completamente gestito che permette l’attivazione di un cluster Kubernetes.

Kubernetes, conosciuto anche come “k8s”, provvede all’orchestrazione automatizzata dei container, migliorandone l’affidabilità e riducendo il tempo e le risorse necessarie in ambito DevOps. Kubernetes tende a semplificare i deployment, permettendo di eseguire automaticamente le implementazioni ed i rollback. Inoltre, permette di migliorare la gestione delle applicazioni e di monitorare lo stato dei servizi per evitare errori in fase di implementazione. Tra le varie funzionalità sono previsti controlli di integrità dei servizi, con la possibilità di riavviare i container che non sono in esecuzione oppure che risultano bloccati, permettendo di annunciare ai client solo i servizi correttamente avviati. Kubernetes permette inoltre di scalare automaticamente in base all’utilizzo ed esattamente come i container, permette di gestire in maniera dichiarativa l’ambiente cluster, consentendo una configurazione controllata a livello di versione e facilmente replicabile.

Figura 2 – Esempio di architettura a microservizi basata su Azure Kubernetes Service (AKS)

Passaggio successivo: innovare utilizzando soluzioni moderne per le applicazioni

La tecnica di migrazione descritta nei paragrafi precedenti spesso risulta anche il primo passo per intraprendere un’ulteriore modernizzazione dell’applicazione che comporta una riprogettazione. Infatti, lo step successivo consiste nel modificare oppure estendere l’architettura e la base di codice dell’applicazione esistente, andandola ad ottimizzare per la piattaforma cloud. Quando si integrano le moderne piattaforme applicative nella strategia di adozione del cloud, l’innovazione non si limita ai container. Questa integrazione offre una importante innovazione che comporta anche l’adozione di strategie ibride e multicloud.

Figura 3 – Innovazione data dalle piatteforme applicative moderne

Conclusioni

Esiste una tendenza chiara e in continua crescita che vede una modernizzazione degli applicativi rivolta a garantire una maggiore flessibilità, una riduzione del footprint dell’infrastruttura e la possibilità di beneficiare dell’innovazione data dal cloud. Questa modernizzazione non necessariamente deve passare fin da subito da una strategia di rebuild dell’applicazione da zero prevedendo l’utilizzo di tecnologie cloud-native, ma può avvenire in modo graduale. Grazie allo strumento App Containerization di Azure Migrate è possibile intraprendere il percorso di modernizzazione con un approccio semplice che consente di beneficare rapidamente delle potenzialità offerte dalle soluzioni cloud. Inoltre, la consapevolezza che Azure mette a disposizione diverse soluzioni di infrastruttura per ospitare le applicazioni moderne facilita il viaggio di modernizzazione degli applicativi.

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (March 2022 – Weeks: 09 and 10)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure Stack

Azure Stack Edge

Azure Stack Edge Pro 2

Azure Stack Edge Pro 2 is a new generation of an AI-enabled edge computing device offered as a service from Microsoft. The Azure Stack Edge Pro 2 offers the following benefits over its precursor, the Azure Stack Edge Pro series:

  • This series offers multiple models that closely align with your compute, storage, and memory needs. Depending on the model you choose, the compute acceleration could be via one or two Graphical Processing Units (GPU) on the device.
  • This series has flexible form factors with multiple mounting options. These devices can be rack mounted, mounted on a wall, or even placed on a shelf in your office.
  • These devices have low acoustic emissions and meet the requirements for noise levels in an office environment.

The Pro 2 series is designed for deployment in edge locations such as retail, telecommunications, manufacturing, or even healthcare. Here are the various scenarios where Azure Stack Edge Pro 2 can be used for rapid Machine Learning (ML) inferencing at the edge and preprocessing data before sending it to Azure:

  • Inference with Azure Machine Learning: you can run ML models to get quick results that can be acted on before the data is sent to the cloud. 

  • Preprocess data: transform data before sending it to Azure via compute options such as containerized workloads and Virtual Machines to create a more actionable dataset. 

  • Transfer data over network to Azure:  use this solution to easily and quickly transfer data to Azure to enable further compute and analytics or for archival purposes.

Azure Management services: le novità di febbraio 2022

Il mese di febbraio è stato ricco di novità e diversi sono gli aggiornamenti che hanno interessato gli Azure management services. In questo articolo viene fatta una panoramica complessiva delle principali novità del mese, in modo da poter rimanere aggiornati su questi argomenti ed avere i riferimenti necessari per condurre ulteriori approfondimenti.

Il diagramma seguente mostra le diverse aree relative al management, che sono contemplate in questa serie di articoli, per poter rimanere aggiornati su questi temi ed effettuare al meglio il deployment ed il mantenimento delle applicazioni e delle risorse.

Figura 1 – Overview dei Management services in Azure

Monitor

Azure Monitor

Azure Monitor Agent: nuova funzionalità per aggiornare l’extension in automatico

Con il nuovo agente di Azure Monitor è possibile ottenere aggiornamenti importanti e security fix abilitando la funzione di aggiornamento automatico dell’extension all’interno dell’agente. In sostanza, quando viene pubblicato un aggiornamento, l’extension aggiorna e sostituisce la versione esistente presente nella macchina virtuale o nello scale set.

Azure Monitor Agent: miglioramento della conformità Syslog RFC

L’ultima versione dell’agente di Azure Monitor è ora in grado di raccogliere eventi syslog dai seguenti fornitori, tipi di dispositivi e formati standard:

  • Cisco Meraki, ASA, FTD
  • Sophos XG
  • Juniper Networks
  • Corelight Zeek
  • CipherTrust
  • NXLog
  • McAfee
  • CEF (Common Event Format)

Monitor di Azure IoT Edge

Grazie ad una profonda integrazione con Azure Monitor è possibile semplificare il monitor dei dispositivi Azure IoT Edge, tramite un set di metriche integrate, il modulo IoT Edge Metrics Collector ed un set di “curated visualization”. Mediante questa integrazione è possibile:

  • Analizzare l’efficienza della soluzione
  • Scegliere l’hardware per soddisfare le richieste di prestazioni dei dispositivi
  • Monitorare le risorse bloccate
  • Identificare in modo proattivo i problemi
  • Risolvere rapidamente i problemi
  • Creare metriche e dashboard personalizzate

Possibilità di impostare un range temporale esatto nelle query

Nelle query sui workspace di Log Analytics è ora possibile specificare un time range specifico, in questo modo è possibile fare ricerche puntuali ed in modo più mirato.

Le Azure Monitor ‘action rules’ ora sono ‘alert processing rules’

Microsoft ha rinominato le ‘action rule” di Azure Monitor in “alert processing rules”, che continueranno a fornire funzionalità di post-elaborazione per gli alert attivati in Azure Monitor.

Log Analytics data export 

La nuova funzionalità di esportazione dei dati di Log Analytics di Azure Monitor consente di inviare dati di log non solo ai workspace di Log Analytics, ma anche a uno storage account oppure a Event Hub. Inoltre, i dati possono essere trasmessi continuamente dalle tabelle di Log Analytics a uno storage account oppure a Event Hub se Microsoft ha abilitato il supporto dello streaming per quei tipi di tabelle.

Custom retention per le tabelle AzureActivity e Usage

In Azure Monitor è stata introdotta la possibilità di impostare una conservazione custom per le tabelle AzureActivity e Usage presenti nei workspace di Log Analytics . In precedenza, AzureActivity e Usage avevano un minimo di conservazione di 90 giorni e tali dati non potevano essere impostati con una conservazione specifica. Ora la conservazione minima per tali tabelle rimane di 90 giorni, utile a fini di audit e troubleshooting, ma si può personalizzare il periodo di retention.

Possibilità di testare gli Action Group (preview)

Per gli action group di Azure Monitor è stata introdotta la possibilità di testare le impostazioni di notifica per gli alert, in modo da:

  • Verificare se le notifiche funzionano come previsto durante la creazione o l’aggiornamento di un action group
  • Autodiagnosticare la causa delle notifiche che non funzionano come previsto

Scalabilità automatica predittiva di Azure Monitor per i VM Scale Set (preview)

La scalabilità automatica predittiva, rilasciata in preview, usa algoritmi di machine learning per gestire e ridimensionare i Virtual Machine Scale Set. Questo meccanismo consente di prevedere il carico complessivo della CPU sui Virtual Machine Scale Set, in base ai modelli storici di utilizzo della CPU. In questo modo lo scale-out avviene in tempo per soddisfare la domanda.

Govern

Azure Cost Management

Rilevamento delle anomalie

In Azure Cost Management è stato introdotto il rilevamento delle anomalie. Grazie a questa funzionalità è possibile consultare eventuali anomalie sui costi, rilevate dallo strumento nelle subscription Azure, in uno specifico periodo.

Gestione componenti enterprise agreement in Azure Cost Management and Billing

In Azure Cost Management and Billing è ora possibile creare, gestire e governare departments, accounts, e subscriptions afferenti ai contratti di enterprise agreement. In particolare, dal portale Azure è possibile svolgere le seguenti attività:

  • Gestire i ruoli del contratto enterprise agreement
  • Creare e gestire la gerarchia a livello di enrollment (department, account, subscription)
  • Visualizzare le proprietà e gestire le policy
  • Visualizzare l’utilizzo e gli addebiti
  • Scaricare le fattura
  • Visualizzare e monitorare il saldo Microsoft Azure Consumption Commitment (MACC)

Aggiornamenti relativi ad Azure Cost Management and Billing

Microsoft è costantemente alla ricerca di nuove metodologie per migliorare Azure Cost Management and Billing, la soluzione per fornire una maggiore visibilità su dove si stanno accumulando costi nel cloud, identificare e prevenire modelli di spesa errati ed ottimizzare i costi . In questo articolo sono riportati alcuni degli ultimi miglioramenti ed aggiornamenti riguardanti questa soluzione.

Secure

Microsoft Defender for Cloud

Nuove funzionalità, correzioni di bug e funzionalità deprecate di Microsoft Defender for Cloud

Lo sviluppo di Microsoft Defender for Cloud è in costante evoluzione e vengono introdotti miglioramenti su base continua. Per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti, Microsoft aggiorna questa pagina, che fornisce informazioni su nuove funzionalità, correzioni di bug e funzionalità deprecate. In particolare, questo mese le principali novità riguardano:

Protect

Azure Backup

Possibilità di effettuare più backup di Azure File nel corso della giornata

In Azure Backup è ora possibile effettuare backup multipli durante il giorno, con una frequenza massima di quattro ore, per acquisire più snapshot della condivisione file. Questa funzionalità consente di definire una pianificazione dei backup in linea con l’orario di lavoro, utile in presenza di aggiornamenti frequenti al contenuto di Azure File. Inoltre, è possibile usare Powershell o l’interfaccia da riga di comando di Azure per creare policy di backup per generare più snapshot durante il giorno secondo la pianificazione definita.

Long term retention per i backup di Azure PostgreSQL

Azure Backup per PostgreSQL è una soluzione scalabile che non richiede la presenza di una infrastruttura, degli agenti o degli storage account, fornendo al contempo un’esperienza semplice e coerente per gestire e monitorare centralmente i backup. Per questa soluzione è stato introdotto il supporto per l’archiviazione dei backup a lungo termine.

Miglioramenti del backup automatico per SQL Server a bordo di macchine virtuali

Il backup automatico di Azure Backup, una funzionalità data dall’extension dell’agente SQL IaaS, fornisce un servizio di backup automatico per SQL Server a bordo di macchine virtuali Azure. A questa funzionalità sono stati aggiunti i seguenti miglioramenti:

  • Maggiore durata di conservazione dei backup nello storage account, passando da 30 giorni a 90 giorni.
  • Possibilità di scegliere per ogni macchina virtuale di Azure un container specifico dello storage account come destinazione dei backup. In precedenza, era consentito solo di specificare uno storage account e tutti i backup confluivano nello stesso container.

Restore point cross region per le macchine virtuali

I restore point di una macchina virtuale sono snapshot che contengono i metadati della macchina virtuale e sono consistenti per tutti i dischi ad essa associati. Questi punti di ripristino possono essere utilizzati per proteggere i workload dalla perdita e dal danneggiamento dei dati. Ora è possibile effettuare i restore point della macchina virtuale in qualsiasi region, indipendentemente dalla region in cui è distribuita la macchina virtuale.

Azure Site Recovery

Recovery point estesi a 15 giorni

Azure Site Recovery mediante delle policy di replica consente di regolare la cronologia di conservazione dei recovery point. Ora viene consentito di mantenere i recovery point fino a 15 giorni invece di 72 ore. I recovery point verranno conservati con una frequenza di 5 minuti per le prime 2 ore. Successivamente, verranno eliminati e archiviati con una frequenza minore. È possibile immettere qualsiasi valore compreso tra 0 e 15 giorni per configurare il periodo di conservazione in una policy di retention. Inoltre, se necessario, è possibile abilitare i recovery point di tipologia “application-consistent” (disabilitati di default).

Nuovo Update Rollup

Per Azure Site Recovery è stato rilasciato l’Update Rollup 60 che risolve diverse problematiche e introduce alcuni miglioramenti. I relativi dettagli e la procedura da seguire per l’installazione è consultabile nella KB specifica.

Valutazione di Azure

Per testare e valutare in modo gratuito i servizi offerti da Azure è possibile accedere a questa pagina.

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (February 2022 – Weeks: 07 and 08)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure

Compute

Hotpatch for Windows Server virtual machines

You can patch and install updates to your Windows Server virtual machines on Azure without requiring a reboot using hotpatch. This capability is available exclusively as part of Azure Automanage for Windows Server for Windows Server Azure Edition core virtual machines, and comes with the following benefits:

  • Lower workload impact with less reboots
  • Faster deployment of updates as the packages are smaller, install faster, and have easier patch orchestration with Azure Update Manager
  • Better protection, as the Hotpatch update packages are scoped to Windows security updates that install faster without rebooting

Virtual Machine level disk bursting supports additional VM types

Virtual Machine level disk bursting supports M-series, Msv2-series Medium Memory, and Mdsv2-series Medium Memory VM families allowing your virtual machine to burst its disk IO and  throughput performance for a short time, daily. This enables VMs to handle unforeseen spiky disk traffic smoothly and process batched jobs with speed. There is no additional cost associated with this new capability or adjustments on the VM pricing and it comes enabled by default.

Automatically delete a VM and its associated resources simultaneously

Automatically delete disks, NICs and Public IPs associated with a VM at the same time you delete the VM. With this feature, you can specify the associated resources that should be automatically deleted when you delete a VM. This will allow you to save time and simplify the VM management process.

Storage

Azure NetApp Files: new region and cross-region replication

Azure NetApp Files is now available in Australia Central 2. Additionally, cross-region replication has been enabled between Australia Central and Australia Central 2 region pair.

Azure NetApp Files: application consistent snapshot tool v5.1 (preview)

Application consistent snapshot tool (AzAcSnap) v5.1 is a command-line tool enables you to simplify data protection for third-party databases (SAP HANA) in Linux environments (for example, SUSE and RHEL).

The public preview of application consistent snapshot tool v5.1 supports the following new capabilities:

  • Oracle Database support
  • Backint Co-existence
  • RunBefore and RunAfter capability

These new features can be used with Azure NetApp Files, Azure BareMetal, and now, Azure Managed Disk. 

Networking

Application Gateway mutual authentication

Azure Application Gateway is announcing general availability for transport layer security (TLS) mutual authentication. Mutual authentication allows for two-way TLS certificate-based authentication, which allows both client and server to verify each other’s identity. This release strengthens your zero trust networking posture and enables many connected devices, IoT, business to business, and API security scenarios.

You can upload multiple client certificate authority (CA) certificate chains on the Application Gateway to use for client authentication. You can also choose to enable frontend mutual authentication at a per-listener level on Application Gateway. Microsoft is also adding enhancements to server variables supported on Application Gateway to enable you to pass additional client certificate information to backend as HTTP headers.

With this release Microsoft is also extending support for listener specific TLS policies which allows you to configure predefined or custom TLS policies at a per listener granularity, instead of global TLS policies.

Come eseguire nativamente i workload VMware in Azure

Le realtà aziendali dovrebbero adottare soluzioni flessibili e all’avanguardia per ottenere una maggiore stabilità, continuità e resilienza dei principali workload applicativi che sostengono il loro core business. Azure VMware Solution (AVS) è il servizio progettato, realizzato e supportato da Microsoft, e approvato da VMware, che consente ai clienti di estendere agilmente oppure di migrare completamente verso Azure le loro applicazioni VMware che risiedono on-premises. In questo articolo vengono riportati i principali aspetti di questa soluzione che consente di beneficiare dell’efficienza del cloud pubblico di Microsoft, pur mantenendo una coerenza operativa con l’ambiente VMware.

Che cos’è Azure VMware Solution (AVS)?

Azure VMware Solution (AVS) è un servizio che consente il provisioning e l’esecuzione di un ambiente VMware Cloud Foundation completo su Azure. VMware Cloud Foundation è la piattaforma hybrid cloud di VMware per la gestione delle macchine virtuali e l’orchestrazione dei container, dove l’intero stack è basato su una infrastruttura hyperconverged (HCI). Questo modello di architettura assicura un’infrastruttura e operation coerenti su qualsiasi cloud privato e pubblico, tra i quali Microsoft Azure.

Figura 1 – Panoramica di Azure VMware Solution

La soluzione Azure VMware permette ai clienti l’adozione di un set completo di funzionalità VMware, con la garanzia di detenere la convalida “VMware Cloud Verified”. Grazie a questa soluzione è quindi possibile ottenere coerenza, prestazioni e interoperabilità per i carichi di lavoro VMware esistenti, senza rinunciare alla velocità, scalabilità e disponibilità dell’infrastruttura globale di Azure.

Un Azure VMware Solution Private Cloud comprende:

  • Server bare-metal dedicati forniti con hypervisor VMware ESXi
  • vCenter server per la gestione di ESXi e della vSAN
  • VMware NSX-T software defined networking per le VMs vSphere
  • VMware vSAN datastore per le VMs vSphere
  • VMware HCX per la gestione della mobilità dei workload

Figura 2 – Macro-architettura di Azure VMware Solution

Su queste infrastrutture sarà possibile creare, distribuire oppure migrare macchine virtuali VMware, ma con il vantaggio di utilizzare anche i vari servizi offerti da Azure.

Principali scenari di adozione

L’adozione della soluzione Azure VMware può avvenire per far fronte ai seguenti scenari:

  • Necessità di una espansione del proprio datacenter
  • Disaster recovery e business continuity
  • Modernizzazione delle applicazioni
  • Riduzione, consolidamento oppure dismissione del proprio datacenter

Grazie a questa soluzione è possibile ridistribuire le proprie macchine virtuali basate su VMware in modo automatizzato, scalabile e altamente disponibile senza modificare l’hypervisor vSphere sottostante. La migrazione dei sistemi può avvenire adottando soluzioni native di VMware (VMware HCX) oppure tramite Azure Migrate.

Benefici della soluzione

Tra i principali benefici nell’adozione di questa soluzione è possibile citare:

  • Possibilità di sfruttare gli investimenti già effettuati per quanto riguarda le competenze e gli strumenti per la gestione degli ambienti VMware on-premises.
  • Modernizzazione dei propri workload applicativi adottando i servizi Azure e senza dover affrontare interruzioni.
  • Convenienza economica in particolare per l’esecuzione di workload Windows e SQL Server. Infatti, i clienti che adottano questa soluzione hanno diritto a tre anni di aggiornamenti di sicurezza estesa gratuiti per Windows Server e SQL Server. Inoltre, trattandosi a tutti gli effetti di un servizio Azure, Azure VMware Solution supporta gli Azure Hybrid Benefit, che consentono di massimizzare gli investimenti fatti in licenze di Windows Server e SQL Server locali durante la migrazione oppure l’estensione verso Azure. Infine, si può ottenere un beneficio economico acquistando Reserved Instances (a 1 oppure 3 anni) per risparmiare sui costi dei nodi di Azure VMware Solution.

Caratteristiche della soluzione

L’infrastruttura Azure Private Cloud contiene cluster vSphere su sistemi bare metal dedicati, in grado di scalare da 3 a 16 host. Viene inoltre fornita la possibilità di avere più cluster in un unico Azure Private Cloud. Gli host sono di fascia alta e dotati di due processori Intel 18 core da 2,3 GHz e 576 GB di RAM.

Storage

Gli Azure Private Cloud forniscono storage a livello di cluster tramite tecnologia software-defined VMware vSAN. Tutto lo storage locale di ogni host in un cluster viene utilizzato in un datastore vSAN e la crittografia dei dati at-rest è abilitata di default. Sul datastore della vSAN è inoltre abilitata la deduplica e la compressione del dato.

Tutti i disk group utilizzano una cache NVMe di 1,6 TB con una capacità raw di 15,4 TB per host, basata su dischi SSD. La capacità raw di un cluster è data dalla capacità per host moltiplicata per il numero di nodi.

Per estendere le capacità di archiviazione di questi cloud privati è possibile utilizzare le risorse di archiviazione di Azure. Per maggiori informazioni relative allo storage è possibile consultare la documentazione specifica Microsoft.

Networking

La soluzione offre un ambiente private cloud accessibile da risorse locali e basate su Azure. Servizi come Azure ExpressRoute, connessioni VPN o Azure Virtual WAN sono necessari per garantire la connettività.

In particolare, per connettere i componenti fisici alla dorsale di Azure viene utilizzato ExpressRoute. Poiché i Virtual Network Gateway connessi a un circuito ExpressRoute non possono far transitare il traffico tra due circuit (un circuit andrà verso l’ambiente on-premises e uno andrà alla soluzione VMware di Azure) Microsoft utilizza la funzionalità ExpressRoute Global Reach per connettere direttamente il circuito locale ad AVS.

Figura 3 – Networking di Azure VMware Solution

Se ExpressRoute Global Reach non è attivabile è possibile valutare l’adozione di una soluzione di routing usando appliance di terze parti (NVA) oppure Azure Virtual WAN. Nello scenario con le NVA diventa utile Azure Route Server, che semplifica il routing dinamico tra l’appliance virtuale di rete (NVA) e la virtual network di Azure. Azure Route Server consente di scambiare le informazioni di instradamento direttamente tramite il protocollo di Border Gateway Protocol (BGP) tra qualsiasi NVA (che supporta tale protocollo) e la virtual network di Azure, senza la necessità di configurare o mantenere le tabelle di routing.

Quando si attiva un Azure Private Cloud con Azure VMware Solution vengono create reti private per la gestione, il provisioning e per la funzionalità vMotion.

Per ulteriori approfondimenti in merito al networking è possibile consultare la documentazione Microsoft e questo documento dove vengono riportati maggiori dettagli sui possibili scenari per garantire la connettività.

Accesso e sicurezza

Al fine di ottenere una maggiore sicurezza, i cloud privati della soluzione Azure VMware utilizzano un controllo degli accessi basato sui ruoli di vSphere. Le funzionalità LDAP di vSphere SSO possono essere integrate con Azure Active Directory. Per ulteriori informazioni a riguardo è possibile consultare questo documento Microsoft.

Gestione degli aggiornamenti e della manutenzione della soluzione

Uno dei principali vantaggi di questa soluzione è dato dal fatto che la piattaforma viene mantenuta da Microsoft e sono contemplati degli aggiornamenti automatici e regolari, che garantiscono i più recenti set di funzionalità ed una maggiore sicurezza e stabilità.

I componenti della soluzione Azure VMware soggetti agli aggiornamenti sono i seguenti:

  • vCenter ed ESXi
  • vSAN
  • NSX-T
  • Hardware sottostante con driver e firmware dei nodi bare metal e degli switch di rete

Nella soluzione Azure VMware vengono applicati i seguenti aggiornamenti:

  • Patch di sicurezza e per le correzioni di bug rilasciate da VMware.
  • Aggiornamenti di versione principali e minori dei componenti VMware.

Oltre ad eseguire gli aggiornamenti, la soluzione Azure VMware prevede anche un backup della configurazione di seguenti componenti VMware:

  • vCenter Server
  • NSX-T Manager

Ulteriori dettagli sulla manutenzione e sugli aggiornamenti della piattaforma sono disponibili in questo articolo Microsoft.

Supporto e responsabilità

Azure VMware Solution è validata, supportata e certificata da VMware e da Microsoft. Il supporto della soluzione viene erogato da Microsoft che risulta essere sempre il primo ed unico punto di contatto per il cliente. In caso di necessità Microsoft si coordinerà con il supporto VMware per problemi specifici riguardanti le soluzioni VMware.

Azure VMware Solution utilizza un modello di responsabilità condivisa secondo la matrice in seguito riportata:

Figura 4 – Azure VMware Solution: matrice di responsabilità condivisa

Sicurezza della soluzione

Azure VMware Solution può contare su un elevato grado di sicurezza costituito dai seguenti fattori:

Figura 5 – Fattori che costituiscono la sicurezza di Azure VMware Solution

Disponibilità della soluzione

La soluzione può essere adottata in ambienti di produzione ed è attualmente disponibile su diverse region Azure, consultabili a questo indirizzo.

Monitor della soluzione

Il monitor completo della soluzione può avvenire tramite Azure Monitor che, in seguito all’attivazione della soluzione nella subscription Azure, inizia in automatico a collezionare i relativi log. Inoltre, è possibile installare l’agente di Azure Monitor sulle macchine virtuali Linux e Windows ospitate nei cloud privati della soluzione Azure VMware, nonché abilitare l’Azure diagnostics extension.

Conclusioni

Grazie alla stretta collaborazione tra Microsoft e VMware questa soluzione offre ai clienti che già dispongono di un ambiente VMware on-premises le stesse possibilità anche nel cloud pubblico di Microsoft, potendo in più adottare la vasta gamma di servizi offerti da Azure. Inoltre, questa soluzione permette di usufruire di un modello operativo coerente che può aumentare l’agilità, la velocità di distribuzione e la resilienza dei propri workload business critical.

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (February 2022 – Weeks: 05 and 06)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure

Compute

Deployment enhancements for SQL Server on Azure Virtual Machines

A great update to our Azure Marketplace image with SQL is you can now configure the instance during deployment.  Most companies have standards for their SQL instances and can now make configuration changes during deployment vs keeping the preconfigured image settings. Items like moving the system database to a data disk, configuring tempdb data and log files, configuring the amount of memory and more.   During SQL VM deployment under SQL Server Settings, you have the options to change the defaults by clicking Change Configuration for storage or Change SQL Instance settings for customizing memory limits, collation, and ad hoc workloads.

Networking

New Azure Firewall capabilities

New Azure Firewall capabilities are available:

  • Azure Firewall network rule name logging: previously, the event of a network rule hit would show the source, destination IP/port, and the action, allow or deny. With the new functionality, the event logs for network rules will also contain the policy name, Rule Collection Group, Rule Collection, and the rule name hit.
  • Azure Firewall premium performance boost: this feature increases the maximum throughput of the Azure Firewall Premium by more than 300 percent (to 100Gbps).
  • Performance whitepaper: to provide customers with a better visibility into the expected performance of Azure Firewall, Microsoft is releasing the Azure Firewall Performance documentation.

Azure Bastion now supports file transfer via the native client (preview)

With the new Azure Bastion native client support in public preview and included in Standard SKU, you can now:

  • Use either SSH or RDP to upload files to a VM from your local computer.
  • Use RDP to download files from a VM to your local computer. 

Custom virtual network support in Azure Container Apps (preview)

You can now create Azure Container Apps environments into new or existing virtual networks. This enables Container Apps to receive private IP addresses, maintain outbound internet connectivity, and communicate privately with other resources on the same virtual network.  

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (January 2022 – Weeks: 03 and 04)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure

Storage

Azure NetApp Files: new features

New features are constantly added to Azure NetApp Files and previously released preview features are moved into general availability. The following capabilities have recently received general availability status and no longer need registration for use:

The following new features have been added in public preview :

Regional coverage continues to expand, and Azure NetApp Files is now generally available in:

  • East Asia
  • Switzerland North
  • Switzerland West
  • West US 3

Feature regional coverage continues to expand as well for cross-region replication, cross region replication region pair additions:

  • West US 3 <-> East US
  • Southeast Asia <-> East Asia
  • Switzerland North <-> Switzerland West
  • UsGov Virginia <-> UsGov Texas
  • UsGov Arizona <-> UsGov Texas
  • UsGov Virginia <-> UsGov Arizona