Come già avviene per il sistema operativo a partire dal prossimo anno anche per i prodotti System Center Microsoft rilascerà delle versioni aggiornate ogni 6 mesi (semi-annual channel). L’obiettivo principale di rilasciare nuove versioni di prodotto con una maggiore frequenza è di migliorare il supporto per ambienti sempre più eterogenei, aumentando la user experience, le performance e la stabilità, e garantire una pronta integrazione con il mondo cloud.
L’unica eccezione è data da Configuration Manager che continuerà a rispettare il rilascio di 3 versioni ogni anno per meglio supportare l’integrazione con Intune.
System Center 1801 introdurrà nuove funzionalità per quanto riguarda Operations Manager, Virtual Machine Manager e Data Protection Manager, mentre per Orchestrator \ SMA e Service Manager comprenderà solo degli aggiornamenti relativi alla security ed alla risoluzione di problematiche.
Nel mese di novembre è stata annunciata la preview della nuova versione di System Center (versione 1711) che è possibile scaricare a questo indirizzo per valutare in anteprima le nuove funzionalità che saranno introdotte con il prossimo anno.
In questo articolo verranno approfondite le novità apportate alla funzionalità presente in Virtual Machine Manager che consente di gestire dalla console di SCVMM le macchine virtuali Azure. Con la versione attuale di Virtual Machine Manager questa funzionalità risulta essere ormai limitata in quanto supporta solamente la gestione delle macchine virtuali create con il modello di deployment definito Azure Service Management (ASM) e solamente per le region di Azure pubbliche. Anche il processo di autenticazione deve avvenire necessariamente tramite management certificate. In SCVMM 1711 (Technical Preview) l’integrazione per gestire le macchine virtuali in Azure si estende introducendo le seguenti novità:
- Supporto per le macchine virtuali create utilizzando il modello di deployment Azure Resource Manager (ARM).
- Autenticazione in Azure Active Directory e non solo basata su certificati.
- Gestione di subscription presenti non solo nelle region pubbliche di Azure, ma anche in specifiche region come Germania, Cina e US Government.
In seguito viene riportata la procedura da seguire per configurare questa integrazione utilizzando come processo di autenticazione e di autorizzazione Azure Active Directory. Questo metodo di autenticazione risulta necessario per poter gestire sia macchine virtuali Azure create nella modalità classic (ASM) che in modalità ARM. Per effettuare questa configurazione è necessario creare a priori una Azure AD Application e assegnare i permessi necessari di accesso alla subscription Azure. Per creare l’application è possibile seguire gli step riportati nel dettaglio nella documentazione ufficiale Microsoft.
Dopo aver creato l’Azure AD Application è opportuno prendere nota del relativo Application ID ed è necessario generare una nuova Application Key. Questi valori verranno richiesti dal wizard di configurazione di SCVMM:
L’Azure AD Application dovrà appartenere a un ruolo che gli consenta di gestire le macchine virtuali della subscription Azure. Per questo motivo è necessario associare l’App appena creata al ruolo Virtual Machine Contributor sull’Azure subscription desiderata.
Accedendo alla console di Virtual Machine Manager, dal workspace VMs and Services è possibile aggiungere una o più subscription Azure:
La schermata di configurazione richiede l’inserimento dei dati relativi alla subscription e le informazioni per effettuare il processo di autenticazione tramite Azure AD App:
Al termine di questa configurazione verranno mostrate nella console di Virtual Machine Manager le macchine virtuali presenti nella subscription Azure configurata. Su queste macchine virtuali al momento è possibile effettuare solamente i seguenti task basilari: Start, Stop, Stop e Deallocate, Restart e avvio della connessione RDP. Inoltre per ogni macchina virtuale vengono riportate alcune informazioni relative alla configurazione nell’ambiente Azure.
Conclusioni
Avere in un’unica console tutte le macchine virtuali, comprese quelle presenti in Azure, consente agli amministratori di gestire, anche solo con semplici task, in modo facile e con una maggiore rapidità ambienti ibridi. Al momento si tratta di una integrazione basilare ma grazie a un ciclo di rilascio sempre più rapido previsto anche per Virtual Machine Manager è molto probabile che questa integrazione possa essere ampliata sempre di più.