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Azure Management services: le novità di Aprile 2021

Microsoft annuncia in modo costante novità riguardanti gli Azure management services. Questo riepilogo, rilasciato con cadenza mensile, consente di avere una panoramica complessiva delle principali novità del mese corrente, in modo da rimanere sempre aggiornati su questi argomenti ed avere i riferimenti necessari per condurre eventuali approfondimenti.

Il diagramma seguente mostra le diverse aree relative al management, che sono contemplate in questa serie di articoli, per poter rimanere aggiornati su questi temi ed effettuare al meglio il deployment ed il mantenimento delle applicazioni e delle risorse.

Figura 1 – Overview dei Management services in Azure

Monitor

Azure Monitor

Nuova versione dell’agente per sistemi Windows

Questo mese è stata rilasciata una nuova versione dell’agente di Log Analytics per sistemi Windows. La nuova versione contempla uno strumento nuovo per la risoluzione dei problemi e gestisce differentemente le modifiche ai certificati nei servizi di Azure.

L’unicità del nome dei workspace di Log Analytics è ora per resource group

L’univocità del dei workspace di Azure Monitor Log Analytics in passato era a livello globale per tutte le subscription. Questo comportava che quando il nome di un workspace veniva utilizzato da un cliente, non poteva essere riutilizzato da altri. Microsoft ha cambiato le modalità con le quali viene richiesta l’univocità del nome del workspace e ora viene gestita nel contesto del resource group.

Nuove definizioni built-in delle Azure Policy per la data encryption in Azure Monitor

Azure Monitor fornisce delle built-in policy per la governance della crittografia dei dati ed il controllo sulla chiave utilizzata per l’encryption at rest. Si riportano le nuove built-in policy disponibili per la data encryption:

  • Azure Monitor logs clusters should be encrypted with customer-managed key – Audit if log analytics cluster is defined with customer-managed key.
  • Azure Monitor logs clusters should be created with infrastructure-encryption enabled (double encryption) – Audit log analytics cluster is created with Infrastructure enabled.
  • Azure Monitor logs for application insights should be linked to a log analytics workspace – Audit if application insights is linked to store data in log analytics workspace. Workspace can then be linked to a log analytics cluster for customer-managed key settings.
  • Saved-queries in Azure Monitor should be saved in customer storage account for logs encryption – Audit if workspace has linked storage account, which allows the encryption using customer-managed key.
  • Log alert queries in Azure Monitor will be saved in customer storage account, if workspace has linked storage account, which allows the encryption using customer-managed key.

Miglioramenti per i Log Alert

In Azure Monitor sono disponibili i Log Alert che consentono agli utenti di utilizzare una query di Log Analytics per valutare i resources log a una frequenza impostata ed attivare un alert in base ai risultati ottenuti. Le regole possono attivare una o più azioni utilizzando gli Action Group. In questo ambito sono state rilasciate due nuove funzionalità molto richieste (in preview):

  • Stateful Log Alert: con questa funzionalità abilitata, gli alert attivati si risolvono automaticamente una volta che la condizione non è più soddisfatta. In questo modo viene adottato lo stesso comportamento presente negli alert relativi alle metriche.
  • Frequenza di 1 minuto: con questa funzione abilitata, la query di alert viene valutata ogni minuto per verificare la condizione specificata, riducendo così il tempo complessivo per l’attivazione di un Log Alert.

Disponibilità in nuove regions

Azure Monitor Log Analytics è disponibile anche nella region South India.

Per consultare la disponibilità del servizio in tutte le region Azure è possibile consultare questo documento.

Container insights: supporto per il monitor di ambienti Kubernetes Azure Arc enabled (preview)

Containers insights in Azure Monitor ha estenso le proprie capacità di monitor anche per i cluster Kubernetes di Azure Arc, fornendo le medesime capacità di monitoring presenti per il servizio Azure Kubernetes (AKS), quali:

  • Visibilità sulle prestazioni dell’ambiente, tramite le metriche della memoria e del processore relative ai controller, nodi e containers.
  • Visualizzazione delle informazioni raccolte tramite workbooks e nel portale di Azure.
  • Alert e possibilità di interrogazione dei dati storici per la risoluzione delle problematiche.
  • Capacità di verificare le metriche di Prometheus.

Configure

Azure Automation

Disponibilità in nuove regions

Azure Automation è disponibile anche nella region South India.

Supporto per le System Assigned Managed Identities per job cloud e Hybrid (public preview)

Azure Automation ha introdotto il supporto per le System Assigned Managed Identities per quanto riguarda i job cloud e Hybrid. Tra i vantaggi nell’utilizzo delle Managed Identities troviamo:

  • La possibilità di eseguire l’autenticazione a qualsiasi servizio di Azure che supporti l’autenticazione Azure AD.
  • L’eliminazione del sovraccarico di gestione associato alla gestione dei RunAs account nel codice dei runbook. In questo modo è possibile accedere alle risorse tramite Managed Identity di un account di Automation da un runbook, senza doversi preoccupare di creare RunAsCertificate, RunAsConnection, ecc.
  • Non è necessario rinnovare il certificato utilizzato dall’Automation Run As account.

Govern

Azure Cost Management

Aggiornamenti relativi ad Azure Cost Management and Billing

Microsoft è costantemente alla ricerca di nuove metodologie per migliorare Azure Cost Management and Billing, la soluzione per fornire una maggiore visibilità su dove si stanno accumulando costi nel cloud, identificare e prevenire modelli di spesa errati ed ottimizzare i costi . In questo articolo sono riportati alcuni degli ultimi miglioramenti ed aggiornamenti riguardanti questa soluzione, tra i quali:

Secure

Azure Security Center

Nuove funzionalità, correzioni di bug e funzionalità deprecate di Azure Security Center

Lo sviluppo di Azure Security Center è in costante evoluzione e vengono introdotti miglioramenti su base continua. Per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti, Microsoft aggiorna questa pagina, che fornisce informazioni su nuove funzionalità, correzioni di bug e funzionalità deprecate. In particolare, questo mese le principali novità riguardano:

Protect

Azure Backup

Supporto per la protezione di Azure Dedicated Host

Azure Backup ha introdotto il supporto per il backup ed il ripristino di macchine virtuali che risiedono su Azure Dedicated Host, i server fisici dedicati alla propria organizzazione la cui capacità non è condivisa con altri clienti. Questa funzionalità è disponibile in tutte le region di Azure dove è possibile attivare Azure Dedicated Host.

Protezione di Azure VM Scale sets con modelli di orchestrazione (preview)

Azure Backup permette ora di effettuare il backup ed il ripristino di Azure VM Scale sets con modelli di orchestrazione, che forniscono un raggruppamento logico di macchine virtuali gestite dalla piattaforma.

Miglioramenti nella crittografia tramite chiavi gestite dal cliente (preview)

Azure Backup consente ora di utilizzare le proprie chiavi per effettuare la crittografia dei dati di backup che risiedono nei Recovery Services vault. Questa nuova funzionalità permette di aumentare il controllo della crittografia dei propri dati. Inoltre, è possibile utilizzare le Azure Policy per controllare ed applicare la crittografia utilizzando le chiavi gestite direttamente dal cliente.

Azure Site Recovery

Supporto per le Azure Policy (preview)

Viene ora fornita la possibilità di utilizzare le Azure Policy per abilitare su larga scala l’utilizzo di Azure Site Recovery per le macchine virtuali. Dopo aver creato una disaster recovery policy per un resource group, tutte le nuove macchine virtuali che verranno aggiunte a tale resource group avranno Site Recovery abilitato in automatico. Inoltre, tramite un processo di Remediation, anche per tutte le macchine virtuali già presenti nel Resource Group sarà possibile abilitare Site Recovery.

Supporto per il disaster recovery cross-continentale (per 3 region pairs)

Azure Site Recovery ha introdotto il supporto per il ripristino di emergenza cross-continentale. Grazie a questa funzionalità una macchina virtuale può essere replicata da una region Azure in un continente a una region in un altro continente. In caso di interruzione pianificata o non pianificata, sarà possibile eseguire il failover della macchina virtuale in tutti i continenti e, una volta che l’interruzione è stata mitigata, potrà essere portata nuovamente nel continente di origine (fail-back) e protetta. Questa funzionalità è attualmente disponibile per le seguenti 3 coppie di region intercontinentali:

  • Southeast Asia e Australia East
  • Southeast Asia e Australia Southeast
  • West Europe e South Central US

Supporto dei “proximity placement groups” in scenari di disaster recovery ibridi e cloud

Azure Site Recovery ha introdotto il supporto dei “proximity placement groups (PPG)” in scenari di disaster recovery ibridi e cloud. Con questo supporto sarà possibile replicare una macchina fisica o virtuale on-premises oppure una macchina virtuale di Azure all’interno di un PPG, nell’area di destinazione di Azure scelta. All’attivazione del piano di failover, Site Recovery attiverà la VM di cui è stato eseguito il failover all’interno del PPG di destinazione selezionato dall’utente. Questa funzionalità è disponibile sia tramite il portale Azure sia tramite PowerShell e REST API, in tutte le aree di Azure.

Migrate

Azure Migrate

Nuovi rilasci e funzionalità di Azure Migrate

Azure Migrate è il servizio presente in Azure che comprende un ampio portafoglio di strumenti che è possibile utilizzare, tramite una esperienza di utilizzo guidata, per affrontare in modo efficace i più comuni scenari di migrazione. Per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti della soluzione è possibile consultare questa pagina, che fornisce informazioni su nuovi rilasci e nuove funzionalità. In particolare, questo mese è stata rilasciata questa novità:

  • Gli strumenti Azure Migrate: Discovery and Assessment ed Azure Migrate: Server Migration possono essere utilizzati connettendosi in modo privato e sicuro al servizio Azure Migrate tramite ExpressRoute oppure tramite una VPN site to site, utilizzando gli Azure private link. Questo metodo di connettività è consigliato utilizzarlo quando esiste un requisito organizzativo per accedere al servizio Azure Migrate e ad altre risorse di Azure senza attraversare reti pubbliche oppure se si vogliono ottenere migliori risultati in termini di larghezza di banda oppure di latenza.

Valutazione di Azure

Per testare e valutare in modo gratuito i servizi offerti da Azure è possibile accedere a questa pagina.

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (April 2021 – Weeks: 15 and 16)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure

Compute

New M-series Msv2/Mdsv2 Medium Memory VMs for memory-optimized workloads

Azure Msv2/Mdsv2 Medium Memory Series offering up to 192vCPU and 4TB memory configurations and running on Cascade Lake processor are now generally available. Msv2/Mdsv2 medium memory VM sizes providing a 20% increase in CPU performance, increased flexibility with local disks, and a new intermediate scale up-option. These virtual machines provide unparalleled computational performance to support large in-memory databases and workloads such as SAP HANA and SQL Hekaton. 

Azure Virtual Machines DCsv2-series in Azure Government (public preview)

Azure Government customers can build secure, enclave-based applications to protect code and data while it’s in use, in a dedicated cloud that meets stringent government security and compliance requirements.  Confidential computing DCsv2-series virtual machines are now in preview for Azure Government customers (federal, state, local governments, and their partners) in US Government Virginia and Arizona regions. These VMs are backed by Intel XEON E-2288G processors with Intel Software Guard Extensions (SGX) technology.

Microsoft announces plans to establish first datacenter region in Malaysia

The new datacenter region is part of the “Bersama Malaysia” initiative to support inclusive economic growth in Malaysia.

Storage

Azure Blob storage supports objects up to 200 TB in size

Workloads that utilize larger file sizes such as backups, media, and seismic analysis can now utilize Azure Blob storage and ADLS Gen2 without breaking these large files into separate blobs. Each blob is made up of up to 50,000 blocks.  Each block can now be 4GB in size for a total of 200 TB per blob or ADLS Gen2 file.

Lustre HSM tools to import from or export to Azure Storage

Lustre HSM (Hierarchical Storage Management) provides the capability to associate a Lustre file system with an external storage system and migrate file data between them.

Now available are the File System Hydrator and Copy Tool, which enables integrating a Lustre file system with an Azure storage account: 

  • The File System Hydrator is used to import a file system namespace from an Azure storage account into a Lustre file system with the imported files left in the ‘released’/’exist’ state.
  • The Copy Tool is used to hydrate the content of the files in the storage account into the Lustre file system on-demand. The copy tool can also be used to archive content of files back into the storage account, including changed or added files.

Networking

Application Gateway URL Rewrite

Azure Application Gateway now supports the ability to rewrite host name, path and query string of the request URL. In addition to header rewrites, you can now also rewrite URL of all or some of the client requests based on matching one or more conditions as required. You can choose to route the request based on the original URL or the rewritten URL. This feature enables several important scenarios such as allowing path based routing for query string values and support for hosting friendly URLs.

Azure IaaS and Azure Stack: announcements and updates (April 2021 – Weeks: 13 and 14)

This series of blog posts includes the most important announcements and major updates regarding Azure infrastructure as a service (IaaS) and Azure Stack, officialized by Microsoft in the last two weeks.

Azure

Compute

Virtual machine (VM) level disk bursting available on all Dsv3 and Esv3 families

Virtual machine level disk bursting allows your virtual machine to burst its disk IO and MiB/s throughput performance for a short time daily. This feature is now enabled on all our Dsv3-series and Esv3-series virtual machines, with more virtual machine types and families support soon to come. There is no additional cost associated with this new capability or adjustments on the VM pricing and it comes enabled by default.

Cloud Services (extended support) is generally available

Cloud Services (extended support), which is a new Azure Resource Manager (ARM)-based deployment model for Azure Cloud Services, is generally available. Cloud Services (extended support) has the primary benefit of providing regional resiliency along with feature parity with Azure Cloud Services deployed using Azure Service Manager (ASM). It also offers some ARM capabilities such as role-based access and control (RBAC), tags, policy, private link support, and use of deployment templates. The ASM-based deployment model for Cloud Services has been renamed Cloud Services (classic). Customers retain the ability to build and rapidly deploy web and cloud applications and services. Customers will be able to scale cloud services infrastructure based on current demand and ensure that the performance of applications can keep up while simultaneously reducing costs. The platform-supported tool for migrating existing cloud services to Cloud Services (extended support) also goes into preview. Migrating to ARM will allow customers to set up a robust infrastructure platform for their applications. 

Storage

Azure File Sync agent v12 

Improvements and issues that are fixed in the v12 release:

  • New portal experience to configure network access policy and private endpoint connections
    • You can now use the portal to disable access to the Storage Sync Service public endpoint and to approve, reject and remove private endpoint connections. To configure the network access policy and private endpoint connections, open the Storage Sync Service portal, go to the Settings section and click Network.
  • Cloud Tiering support for volume cluster sizes larger than 64KiB
  • Measure bandwidth and latency to Azure File Sync service and storage account
    • The Test-StorageSyncNetworkConnectivity cmdlet can now be used to measure latency and bandwidth to the Azure File Sync service and storage account. Latency to the Azure File Sync service and storage account is measured by default when running the cmdlet. Upload and download bandwidth to the storage account is measured when using the “-MeasureBandwidth” parameter. To learn more, see the release notes.
  • Improved error messages in the portal when server endpoint creation fails
    • We heard your feedback and have improved the error messages and guidance when server endpoint creation fails.
  • Miscellaneous performance and reliability improvements
    • Improved change detection performance to detect files that have changed in the Azure file share.
    • Performance improvements for reconciliation sync sessions.
    • Sync improvements to reduce ECS_E_SYNC_METADATA_KNOWLEDGE_SOFT_LIMIT_REACHED and ECS_E_SYNC_METADATA_KNOWLEDGE_LIMIT_REACHED errors.
    • Files may fail to tier on Server 2019 if Data Deduplication is enabled on the volume.
    • AFSDiag fails to compress files if a file is larger than 2GiB.

To obtain and install this update, configure your Azure File Sync agent to automatically update when a new version becomes available or manually download the update from the Microsoft Update Catalog.

More information about this release:

  • This release is available for Windows Server 2012 R2, Windows Server 2016 and Windows Server 2019 installations.
  • A restart is required for servers that have an existing Azure File Sync agent installation.
  • The agent version for this release is 12.0.0.0.
  • Installation instructions are documented in KB4568585.

Encryption scopes in Azure Storage

Encryption scopes introduce the option to provision multiple encryption keys in a storage account for blobs. Previously, customers using a single storage account for multi-tenancy scenarios were limited to using a single account-scoped encryption key for all the data in the account. With encryption scopes, you now can provision multiple encryption keys and choose to apply the encryption scope either at the container level (as the default scope for blobs in that container) or at the blob level. 

Azure Data Explorer external tables

An external table is a schema entity that references data stored outside the Azure Data Explorer database. Azure Data Explorer Web UI can create external tables by taking sample files from a storage container and creating schema based on these samples. You can then analyze and query data in external tables without ingestion into Azure Data Explorer.

Azure Governance: come controllare le configurazioni dei sistemi in ambienti ibridi e multicloud

Diverse sono le realtà che stanno investendo in tecnologie ibride e multicloud per ottenere una elevata flessibilità, che consente di innovare e di soddisfare le esigenze aziendali in continua evoluzione. In questi scenari, ai clienti si presenta la sfida di utilizzare in modo efficiente le risorse IT, al fine di raggiungere al meglio i propri obiettivi di business, attuando un processo di IT governance strutturato. Questo risultato è possibile raggiungerlo più agilmente se si dispone di soluzioni che, in modo centralizzato, consentono di inventariare, organizzare ed applicare delle policy di controllo sulle proprie risorse IT ovunque si trovino. La soluzione Azure Arc coinvolge diverse tecnologie con l’obiettivo di sostenere scenari ibridi e multicloud, dove i servizi e i principi di gestione di Azure vengono estesi a qualsiasi infrastruttura. In questo articolo si approfondirà come, grazie all’adozione delle Azure Guest Configuration Policy è possibile controllare le configurazioni dei sistemi in esecuzione in Azure, nei datacenter locali oppure presso altri cloud provider.

Il principio alla base di Azure Arc

Il principio che sta alla base di Azure Arc è quello di estendere le pratiche di gestione e di governance di Azure anche ad ambienti differenti e di adottare soluzioni tipicamente cloud, come tecniche DevOps (infrastructure as code), anche per gli ambienti on-premises e multicloud.

Figura 1 – Panoramica di Azure Arc

L’abilitazione dei sistemi ad Azure Arc

L’abilitazione dei server ad Azure Arc permette di gestire i server fisici e le macchine virtuali che risiedono all’esterno di Azure, sulla rete aziendale on-premises oppure presso un altro cloud provider. Questo vale sia per sistemi Windows sia per i sistemi Linux. Questa esperienza di gestione è progettata per fornire coerenza con le metodologie di gestione delle macchine virtuali native di Azure. Connettendo infatti una macchina ad Azure tramite Arc viene considerata a tutti gli effetti come una risorsa Azure. Ogni macchina connessa ha un ID specifico, viene inclusa in un resource group e beneficia dei costrutti standard di Azure come le Azure Policy e l’applicazione dei tag.

Per offrire questa esperienza è richiesta l’installazione dell’agente specifico di Azure Arc su ogni macchina che si prevede di connettere ad Azure (“Azure Connected Machine”). Attualmente sono supportati i seguenti sistemi operativi:

  • Windows Server 2008 R2, Windows Server 2012 R2 oppure superiore (sono compresi i Server Core)
  • Ubuntu 16.04 and 18.04 LTS (x64)
  • CentOS Linux 7 (x64)
  • SUSE Linux Enterprise Server (SLES) 15 (x64)
  • Red Hat Enterprise Linux (RHEL) 7 (x64)
  • Amazon Linux 2 (x64)
  • Oracle Linux 7

L’Azure Arc Connected Machine agent è composto dai seguenti componenti logici:

  • L’Hybrid Instance Metadata service (HIMDS) che gestisce la connessione ad Azure e l’identità di Azure della macchina connessa.
  • Il Guest Configuration agent che fornisce le funzionalità di In-Guest Policy e Guest Configuration.
  • L’Extension Manager agent che gestisce i processi di installazione, disinstallazione ed aggiornamento delle estensioni della macchina.

Figura 2 – Componenti dell’agente Azure Arc

Il Connected Machine agent richiede una comunicazione sicura in uscita verso Azure Arc sulla porta TCP  443.

Questo agente non fornisce altre funzionalità e non sostituisce l’agente di Azure Log Analytics, il quale rimane necessario quando si desidera monitorare in modo proattivo il sistema operativo ed i carichi di lavoro in esecuzione sulla macchina.

Per maggiori informazioni sull’installazione di Azure Arc è possibile consultare questo documento ufficiale Microsoft.

I server abilitati per la soluzione Azure Arc possono beneficiare di diverse funzionalità legate ad Azure Resource Manager come Tags, Policies e RBAC, oltre che ad alcune funzionalità relative ad Azure Management.

Figura 3 – Azure Management per tutte le risorse IT

Guest Configuration Policy di Azure

Le Guest Configuration Policy permettono di controllare le impostazioni all’interno di una macchina, sia per le macchine virtuali in esecuzione in ambiente Azure che per le macchine “Arc Connected”. La convalida viene eseguita dal client e dall’estensione Guest Configuration per quanto riguarda:

  • Configurazione del sistema operativo
  • Configurazione oppure presenza di applicazioni
  • Impostazioni dell’ambiente

Al momento, la maggior parte delle Guest Configuration Policy di Azure permettono solamente di effettuare controlli sulle impostazioni all’interno della macchina, ma non applicano configurazioni. L’eccezione è una policy incorporata di configurazione del Time Zone del sistema operativo per le macchine Windows.

Requisiti

Prima di poter controllare le impostazioni all’interno di una macchina, tramite le Guest Configuration Policy, è necessario:

  • Abilitare un’extension sulla macchina virtuale di Azure, necessaria per scaricare le assegnazioni delle policy assegnate e le corrispondenti configurazioni. Questa extension non è richiesta per macchine “Arc Connected” in quanto è inclusa nell’agente Arc.
  • Fare in modo che la macchina abbia una system-managed identity, utilizzata per il processo di autenticazione durante la lettura e la scrittura nel servizio Guest Configuration.

Funzionamento

Azure fornisce built-in nella piattaforma delle specifiche initiatives e un numero elevato di Guest Configuration Policy, ma è possibile crearne anche delle personalizzate sia in ambiente Windows, sia in ambiente Linux.

L’assegnazione delle Guest Configuration policy funziona allo stesso modo delle Azure Policy standard, quindi è possibile raggrupparle in initiative. Anche per le Guest Configuration Policy sono configurabili dei parametri specifici ed esiste almeno un parametro che consente di includere i server abilitati ad Azure Arc. Nel momento in cui si possiede la definizione della policy desiderata, è possibile assegnarla a una subscription ed eventualmente in modo più circoscritto ad un Resource Group specifico. Si ha inoltre la possibilità di escludere determinate risorse dall’applicazione della policy.

In seguito all’assegnazione è possibile valutare lo stato di compliance nel dettaglio direttamente dal portale Azure.

All’interno della macchina, il Guest Configuration agent utilizza strumenti locali per eseguire l’audit delle configurazioni:

Il Guest Configuration agent verifica la presenza di assegnazioni di policy guest nuove oppure modificate ogni 5 minuti e una volta ricevuta l’assegnazione le impostazioni vengono controllate a intervalli di 15 minuti.

Costo della soluzione

Il costo delle Guest Configuration Policy di Azure si basa sul numero di server registrati al servizio e che hanno una o più configurazioni guest assegnate. Qualsiasi altro tipo di Azure Policy che non si basa sulla configurazione guest viene offerto senza costi aggiuntivi, comprese le estensioni della macchina virtuali per abilitare servizi come Azure Monitor ed Azure Security Center oppure le policy di auto tagging. La fatturazione è ripartita su base oraria e contempla anche le funzionalità di change tracking presenti tramite Azure Automation. Per maggiori dettagli sui costi è possibile consultare la pagina ufficiale Microsoft.

Conclusioni

Gli ambienti IT sono in continua evoluzione e spesso devono erogare applicazioni critiche per il business aziendale basate su differenti tecnologie, attive su infrastrutture eterogenee e che in alcuni casi utilizzano soluzioni erogate presso differenti cloud pubblici. L’adozione di un processo di IT governance strutturato è più semplice anche grazie alle Guest Configuration Policy e alle potenzialità di Azure Arc, che permettono di controllare e sostenere più facilmente ambienti ibridi e multicloud.