La protezione da attacchi DDoS in Azure

Un attacco informatico di tipologia denial-of-service distribuito (attacco DDoS – Distributed Denial of Service) è rivolto a far esaurire deliberatamente le risorse di un determinato sistema che eroga un servizio ai client, come ad esempio un sito web ospitato su dei web server, al punto da renderlo non più in grado di erogare il servizio a coloro che lo richiedono in modo legittimo. In questo articolo saranno riportate le caratteristiche della protezione che è possibile avere in Azure per questa tipologia di attacchi, in modo da proteggere al meglio le applicazioni presenti sul cloud e garantire la loro disponibilità a fronte di attacchi DDoS.

Gli attacchi DDoS sono sempre più diffusi e sofisticati, al punto da poter raggiungere dimensioni, in termini di larghezza di banda, sempre più importanti, che ne rendono difficoltosa la protezione e aumentano le possibilità di apportare un downtime ai servizi pubblicati, con un impatto diretto sul business aziendale.

Figura 1 – DDoS Attack Trends

Spesso questa tipologia di attacchi viene inoltre utilizzata dagli hackers per distrarre le aziende e mascherare altre tipologie di attacchi informatici (cyber Smokescreen).

 

Caratteristiche della soluzione

In Azure la protezione da attacchi DDoS è disponibile in due differenti tiers: Basic oppure Standard.

Figura 2 – Comparativa delle funzionalità dei tiers disponibili per la protezione DDoS

La protezione Basic è abilitata di default nella piattaforma Azure, la quale effettua costantemente il monitor del traffico e applica in tempo reale delle mitigazioni agli attacchi di rete più comuni. Questo tier fornisce lo stesso livello di protezione adottato e collaudato dai servizi online di Microsoft ed è attiva per gli indirizzi IP Pubblici di Azure (Pv4 e IPv6). Non è richiesta alcun tipo di configurazione per il tier Basic.

L’Azure DDoS Protection di tipologia Standard fornisce delle funzionalità di mitigation aggiuntive rispetto al tier Basic, che sono ottimizzate in modo specifico per le risorse dislocate nelle virtual network di Azure. Le policy di protezione sono auto-configurate e vengono ottimizzate effettuando un monitoraggio specifico del traffico di rete e applicando degli algoritmi di machine learning, che consentono di profilare nel modo più opportuno e flessibile il proprio applicativo studiando il traffico generato. Nel momento in cui vengono superate le soglie impostate nella policy di DDoS, viene in automatico avviato il processo di DDoS mitigation, il quale viene sospeso nel momento in cui si scende al di sotto delle soglie di traffico stabilite. Queste policy vengono applicate a tutti gli IP pubblici Azure (IPv4) associati alle risorse presenti nelle virtual network, come: macchine virtuali, Azure Load Balancer, Azure Application Gateway, Azure Firewall, VPN Gateway e istanze Azure Service Fabric. Questa protezione non si applica agli App Service Environments.

Figura 3 – Panoramica dell’Azure DDoS Protection Standard

L’Azure DDoS Protection di tipologia Standard è in grado di far fronte ai seguenti attacchi:

  • Volumetric attacks: l’obiettivo di questi attacchi è di inondare la rete con una quantità considerevole di traffico apparentemente legittimo (UDP floods, amplification floods, e altri spoofed-packet floods).
  • Protocol attacks: questi attacchi puntano a rendere inaccessibile una specifica destinazione, sfruttando un punto debole che viene individuato nel layer 3 e nel layer 4 dello stack (ad esempio SYN flood attacks e reflection attacks).
  • Resource (application) layer attacks: questi attacchi hanno come obiettivo i pacchetti delle Web application, al fine di interrompere la trasmissione di dati tra i sistemi. Gli attacchi di questo tipo includono: violazioni del protocollo HTTP, SQL injection, cross-site scripting e altri attacchi di livello 7. Per proteggersi da attacchi di questa tipologia non è sufficiente la protezione DDoS standard, ma è necessario utilizzarla in concomitanza con il modulo Web Application Firewall (WAF) disponibile nell’Azure Application Gateway, oppure con soluzione web application firewall di terze parti, disponibili nel marketplace di Azure.

 

Abilitazione della protezione DDoS Standard

La protezione DDoS Standard viene attivata a livello di virtual network ed è contemplata per tutte le risorse che risiedono al suo interno. L’attivazione dell’Azure DDoS Protection Standard richiede di creare un DDoS Protection Plan che raccoglie le virtual network con la protezione DDoS Standard attiva, cross subscription.

Figura 4 – Creazione di un DDoS Protection Plan

Il protection Plan viene creato in una determinata subscription, alla quale saranno associati i costi della soluzione.

Figura 5 – Abilitazione della protezione DDoS Standard su una Virtual Network esistente

Il tier Standard fornisce una telemetria in tempo reale che è consultabile tramite viste in Azure Monitor.

Figura 6 – Metriche DDoS disponibili in Azure Monitor

Qualsiasi metrica relativa alla protezione DDoS può essere utilizzata per generare degli alert. Utilizzando la metrica “Under DDoS attack” si può essere avvisati nel momento in cui viene rilevato un attacco DDoS e viene applicata una azione di mitigation.

La protezione DDoS Standard applica tre auto-tuned mitigation policies (TCP SYN, TCP & UDP) per ogni IP Pubblico associato a una risorsa protetta, che risiede quindi su una virtual network con il servizio DDoS standard attivo.

Figura 7 – Metriche di mitigation disponibili in Azure Monitor

Per effettuare la generazione di report, riguardanti le azioni svolte per mitigare gli attacchi DDoS, è necessario configurare le impostazioni di diagnostica.

Figura 8 – Diagnostics Settings in Azure Monitor

Figura 9 – Abilitazione diagnostica su IP Pubblico per collezionare i log DDoSMitigationReports

Nelle impostazioni di diagnostica c’è la possibilità di collezionare anche altri log relativi alle attività di mitigation e alle notifiche. Per maggiori informazioni a riguardo è possibile consultare la sezione Configure DDoS attack analytics della documentazione Microsoft. Le metriche per la protezione DDoS Standard vengono mantenute in Azure Moniotr per 30 giorni.

Figura 10 – Attack flow logs in Azure Log Analytics

Come testare l’efficacia della soluzione

Microsoft ha instaurato una partnership con BreakingPoint Cloud che, grazie a una interfaccia molto intuitiva, consente di generare del traffico, verso gli IP Pubblici di Azure, per simulare un attacco DDoS. In questo modo è possibile:

  • Validare l’effettiva efficacia della soluzione.
  • Simulare ed ottimizzare le risposte a fronte di incident relativi ad attacchi DDoS.
  • Documentare il livello di compliance per attacchi di questa tipologia.
  • Formare il network security team.

Costi della soluzione

Il tier Basic non prevede nessun costo, mentre l’abilitazione della protezione DDoS Standard prevede un prezzo mensile fisso (non trascurabile) e un addebito per i dati che vengono elaborati. Il prezzo mensile fisso include la protezione per 100 risorse, superate le quali è previsto un costo unitario aggiuntivo per ogni risorsa protetta. Per maggiori dettagli sui costi di Azure DDoS Protection Standard è possibile consultare la pagina ufficiale Microsoft.

Conclusioni

La protezione da attacchi DDoS in Azure ci consente di avere sempre attiva una protezione di base per far fronte ad attacchi di questo tipo. A seconda della criticità applicative si può valutare l’abilitazione della protezione Standard, che in concomitanza con una soluzione di web application firewall, consente di avere funzionalità complete per mitigare attacchi distribuiti di denial-of-service.

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