Il passaggio al cloud può sicuramente portare a una riduzione dei costi, all’utilizzo più efficace delle risorse e ad un miglioramento delle prestazioni. Tuttavia, la domanda da porsi prima di affrontare un percorso di migrazione è: “perché passare al cloud?”. La risposta a questa domanda non è banale e spesso coincide con: “il nostro consiglio di amministrazione (oppure il CIO) ci ha detto di passare al cloud”. Davanti a una risposta di questo tipo è opportuno accendere un campanello di allarme in quanto potrebbe essere più difficile raggiungere i risultati attesi. Questo articolo illustra alcune delle motivazioni alla base della migrazione al cloud che possono contribuire a produrre risultati aziendali di maggior successo e riporta quali elementi e quali strumenti considerare per supportare la creazione di un business case completo.
Le motivazioni per il passaggio al cloud
Le motivazioni che possono guidare le trasformazioni aziendali supportate dall’adozione del cloud possono essere diverse. Per contribuire a generare idee su quali motivazioni possono essere rilevanti, riporto la seguente tabella, dove è presente una suddivisione tra le principali classificazioni:
Eventi aziendali critici | Migrazione | Innovazione |
Uscita dal data center
Fusioni, acquisizioni o dismissioni Riduzione delle spese di capitale Fine del supporto per le tecnologie mission-critical Risposta alle modifiche di conformità alle normative Nuovi requisiti di sovranità dei dati Riduzione delle interruzioni e miglioramento della stabilità dell’ambiente IT Relazione e gestione dell’impatto ambientale dell’attività |
Risparmio sui costi
Riduzione della complessità tecnica o del fornitore Ottimizzazione delle operazioni interne Aumento dell’agilità aziendale Preparazione a nuove capacità tecniche Scalabilità per soddisfare le richieste del mercato Scalabilità per soddisfare le esigenze geografiche Integrazione di un portafoglio IT complesso |
Preparazione per nuove capacità tecniche
Creazione di nuove capacità tecniche Scalabilità per soddisfare le richieste del mercato Scalabilità per soddisfare le esigenze geografiche Miglioramento dell’esperienza e del coinvolgimento dei clienti Trasformazione di prodotti oppure di servizi Sconvolgimento del mercato con nuovi prodotti o servizi Democratizzazione e/o ambienti self-service |
Tabella 1 – Motivazioni principali per l’adozione del cloud
Può accadere con una buona probabilità che diverse motivazioni per l’adozione del cloud si applichino contemporaneamente e che rientrino in classificazioni differenti.
Per guidare lo sviluppo della propria strategia di adozione del cloud si consiglia di utilizzare la classificazione predominante tra: eventi aziendali critici, migrazione e innovazione. Tali motivazioni devono poi essere condivise e discusse con gli stakeholder, i dirigenti ed i leader aziendali. In questo modo è possibile favorire l’adozione di successo di soluzioni cloud all’interno della realtà aziendale.
Come accelerare la migrazione
Spesso la migrazione è il primo passo che porta all’adozione di soluzioni cloud. A questo proposito è utile seguire la metodologia “Migrate” definita nel Cloud Adoption Framework, che delinea la strategia per eseguire una migrazione al cloud.
Tale guida, dopo l’allineamento delle parti interessate sulle motivazioni e sui risultati aziendali attesi consiglia ai clienti di stabilire le giuste partnership per ottenere il supporto necessario durante l’intero processo di migrazione.
Lo step successivo prevede la raccolta dei dati e un’analisi degli asset e dei workload da migrare. Questo passaggio deve portare all’elaborazione di un business case riguardante la migrazione nel cloud con l’obiettivo di garantire che tutte le parti interessate siano allineate su una semplice domanda: “sulla base dei dati disponibili, l’adozione del cloud è una decisione aziendale saggia?”.
In caso di risposta affermativa è possibile proseguire con gli step successivi dettagliati nella guida e che prevedono:
- La creazione di un piano di migrazione
- La preparazione delle competenze necessarie
- L’attivazione e la configurazione della Landing Zone
- La migrazione dei primi workload in Azure
- L’attuazione della governance del cloud e la gestione delle operations
La creazione di Business Case: elementi chiave, strumenti e calcolatori
Un business case fornisce una visione complessiva sulle tempistiche tecniche e finanziarie dell’ambiente analizzato. Lo sviluppo di un business case deve necessariamente comprendere la creazione di un piano finanziario che tenga conto degli aspetti tecnici e che sia in linea con i risultati aziendali.
Ci sono diversi componenti chiave da considerare quando si deve realizzare un business case, tra questi troviamo:
- Scope dell’ambiente
- Dati finanziari di base
- Scenario dei costi on-premises: deve prevedere quali saranno i costi on-premises se non si migra al cloud.
- Scenario dei costi Azure: previsione dei costi in caso di migrazione al cloud.
- Tempistica di migrazione
Un business case non è solo una visione di un dato momento, ma deve essere un piano che copre un periodo temporale definito. Come ultimo passaggio, è utile confrontare l’ambiente cloud con uno scenario on-premises oppure con lo status quo, in modo da poter valutare i vantaggi dati della migrazione al cloud.
Per supportare la preparazione di un business case per la migrazione al cloud è necessario avvalersi di strumenti e calcolatori. Microsoft ne mette a disposizione diversi, descritti nei paragrafi seguenti.
Azure Migrate
Azure Migrate è il servizio presente in Azure che comprende un ampio portafoglio di strumenti che è possibile utilizzare, tramite una esperienza di utilizzo guidata, per affrontare in modo efficace i più comuni scenari di migrazione.
Azure Migrate ha recentemente introdotto la funzionalità per la creazione di Business case che aiuta a costruire proposte per capire come Azure può portare il massimo valore. Infatti, questa soluzione consente di valutare il ritorno sull’investimento per quanto riguarda la migrazione verso Azure dei sistemi server, delle distribuzioni di SQL Server e delle applicazioni web ASP.NET in esecuzione in ambiente VMware. Il business case può essere creato con semplicità e può fornire elementi utili a valutare:
- Il costo totale di proprietà on-premises confrontandolo con quello Azure.
- Le informazioni basate sull’utilizzo delle risorse, per identificare i server e i carichi di lavoro ideali per il cloud e le raccomandazioni per il giusto dimensionamento in Azure.
- I vantaggi per la migrazione e la modernizzazione, compresa la fine del supporto delle versioni di Windows e SQL.
- I risparmi a lungo termine grazie al passaggio da un modello di spesa in conto capitale a un modello di spesa operativa, pagando solo ciò che si utilizza.
Azure Total Cost of Ownership (TCO) Calculator
Il calcolatore Azure TCO può essere utilizzato per stimare i risparmi sui costi che si possono ottenere migrando i workload su Azure. Inserendo i dettagli dell’infrastruttura on-premise (server, database, storage e rete, nonché le ipotesi di licenza ed i costi) il calcolatore è in grado di creare una corrispondenza con i servizi Azure mostrando un confronto TCO di alto livello. Tuttavia, i risultati del calcolatore Azure TCO devono essere presi in considerazione con attenzione, in quanto adottando Azure si possono adottare misure di ottimizzazione e pertanto può risultare non esaustivo.
Azure Pricing Calculator
Il calcolatore dei prezzi di Azure può essere utilizzato per stimare i costi mensili delle soluzioni Azure.
Azure VM cost estimator
Si tratta di un modello Power BI che consente di stimare i risparmi Azure, rispetto alla tariffa pay-as-you-go, adottando le offerte e i vantaggi di Azure per le macchine virtuali, come Azure Hybrid Benefit e le reserved instance.
Conclusioni
L’individuazione delle motivazioni, la conduzione di un assessment e la creazione di un business case sono elementi indispensabili per costruire una strategia di adozione del cloud funzionale e per adottare un piano di migrazione che abbia successo.