Il core business di un’azienda, nella maggior parte dei casi, è profondamente dipendente dalle soluzioni IT utilizzate, pertanto diventa importante strutturare la propria infrastruttura per far fronte a incidenti di qualsiasi natura, anche i più remoti, che potrebbero generare un danno, una interruzione oppure una perdita di dati. In questo articolo viene riportato come, grazie ad Azure ed alle soluzioni offerte dal cloud pubblico di Microsoft, è possibile sviluppare piani di disaster recovery efficaci per proteggere al meglio tutti gli ambienti, anche quelli non omogenei, fornendo la possibilità di orchestrare e testare facilmente tutti gli scenari.
Panoramica di Azure Site Recovery (ASR)
La soluzione Azure Site Recovery (ASR) consente di attuare strategie di disaster recovery che, in caso di necessità, consentono di mantenere in esecuzione le applicazioni e di ripristinare le normali condizioni di lavoro. Infatti, Azure Site Recovery favorisce l’attuazione delle strategie di Disaster Recovery in ambienti eterogenei, orchestrando le repliche pressoché in tempo reale dei sistemi verso Microsoft Azure e, all’interno di Azure, tra region oppure tra availability zone differenti. Questa soluzione permette di ridurre al minimo i tempi di inattività e di ripristino, il tutto in modo sicuro e mediante una gestione semplice ed economicamente vantaggiosa.
Nel caso dovessero verificarsi interruzioni nel data center primario con ASR è possibile avviare un processo di failover per mantenere i carichi di lavoro accessibili e disponibili. Inoltre, quando sarà possibile utilizzare nuovamente le risorse nel data center primario, ASR consentirà di governare il processo di failback.
ASR risulta una soluzione completa che permette di coprire diversi scenari di protezione:
Per valutare nel dettaglio tutte le funzionalità offerte da ASR è possibile consultare questo documento ufficiale Microsoft.
Principali punti di forza di ASR e integrazione con altre soluzioni
Tra i principali vantaggi che si possono ottenere con l’adozione di questa soluzione troviamo:
- Ottimizzazione dei costi in quanto su Azure vengono replicati solamente i dischi delle macchine virtuali. L’attivazione delle VMs, con una conseguente generazione di consumi, avviene solo durante i test ed in caso di DR.
- Semplificazione del processo di creazione di piani di disaster recovery. Nei piani di ripristino è infatti possibile includere script e runbook presenti in Azure Automation in modo da poter modellare e personalizzare le procedure di DR per applicativi con architetture complesse.
- Elevata flessibilità grazie alle potenzialità della soluzione che consente di orchestrare repliche di macchine virtuali in esecuzione in ambienti differenti.
- Grazie alla possibilità di replicare i carichi di lavoro direttamente su Azure si può valutare di eliminare completamente un data center secondario realizzato solo a fini di disaster recovery.
- Esecuzione periodica dei test di failover per validare l’efficacia dei piani di recovery realizzati, senza dare nessun impatto all’ambiente applicativo di produzione.
ASR è fortemente integrato con diverse soluzioni e tecnologie native della piattaforma Azure potendo così garantire una soluzione completa e sicura, come riportato nell’immagine seguente:
Inoltre, ASR può essere integrato facilmente anche con altre tecnologie di BCDR (Business Continuity e Disaster Recovery) già esistenti in azienda, in modo da poter garantire una strategia di DR completa ed efficace.
Quando si affronta il tema del Disaster Recovery, in presenza di ambienti VMware, è possibile valutare anche l’adozione della soluzione Azure VMware (AVS), in particolare considerando l’integrazione con VMware Site Recovery Manager (SRM), come descritto in questo articolo.
Inoltre, in presenza di Azure Stack HCI è possibile sfruttare le funzionalità di disaster recovery intrinseche nella soluzione e, a partire dalla versione 21H2 di Azure Stack HCI, è presente il supporto ufficiale anche per Azure Site Recovery.
Il valore aziendale di Azure Site Recovery
Per analizzare il ritorno sull’investimento (ROI) associato all’adozione di Azure Site Recovery e di Azure Backup è possibile consultare questo white paper di IDC sponsorizzato da Microsoft. Il documento mette in evidenza in che modo viene utilizzato Azure da diverse aziende in vari settori per:
- Ottimizzare le performance complessive, la velocità e l’affidabilità delle operazioni legate ai backup ed al disaster recovery.
- Ridurre i tempi di inattività non pianificati e di conseguenza i rischi aziendali, aumentando la produttività fino al 93%.
- Raggiungere un ROI quinquennale stimato fino al 370%, con livelli superiori di efficienza dei team, uno sviluppo più rapido delle applicazioni e un maggior risparmio sui costi per il personale e per l’infrastruttura.
Altri aspetti importanti
Per renderla efficace e funzionale la strategia di Disaster Recovery è necessario prendere in considerazione anche i seguenti aspetti:
- Le politiche di data protection in essere per mettere in atto una opportuna sinergia. I backup possono infatti essere parte integrante della strategia di DR.
- Abilitazione di un sistema di monitor utile a individuare le problematiche, il loro impatto e le cause. Aspetti utili per valutare la necessità di attivazione della strategia di DR.
- Test periodici, aggiornamento della documentazione e training sullo staff coinvolto.
Conclusioni
Spesso ci si trova ad affrontare un’attività sfidante volta a determinare quale soluzione sia più appropriata per far fronte alle proprie esigenze nell’attivazione dei piani di disater recovery. Microsoft, in qualità di fornitore proprietario di soluzioni di Data protection as a service (DPaaS) sulla piattaforma Azure, è in grado di soddisfare in modo accurato diversi requisiti di protezione dei dati aziendali. In particolare, con Azure Site Recovery è possibile contemplare differenti scenari di protezione in modo efficace e flessibile, garantendo standard elevati per quanto riguarda la sicurezza dei dati e delle informazioni sensibili.