Azure Migrate: introduzione alla soluzione

La migrazione dei workload ospitati presso i datacenter on-premises verso Azure è un processo sfidante che viene richiesto sempre più frequentemente per sfruttare i benefici del cloud. Per affrontare nel migliore dei modi il percorso di migrazione ed ottenere i risultati sperati è opportuno effettuare una attenta analisi preliminare ed utilizzare tool adeguati. Azure Migrate è il servizio presente in Azure che comprende un ampio portafoglio di strumenti che è possibile utilizzare, tramite una esperienza di utilizzo guidata, per affrontare in modo efficace i più comuni scenari di migrazione. In questo articolo vengono riportate le caratteristiche principali di Azure Migrate e le novità che hanno recentemente interessato questa soluzione.

Azure Migrate struttura il processo di migrazioni in fase differenti: discovery, assessment, e migrazione. Questo approccio consente di avere un’esperienza integrata che garantisce continuità e permette di avere una visione complessiva del processo di migrazione.

Attualmente la soluzione è in grado di contemplare i seguenti scenari di migrazione verso Azure:

  • Sistemi virtuali, in ambiente VMware, Hyper-V o in altri cloud pubblici (AWS, Google) e macchine fisiche.
  • Database SQL Server verso Azure SQL Database oppure Azure SQL Database Managed Instance.
  • Web App basate su .NET oppure PHP verso Azure App Service, il relativo servizio Azure di Platform-as-a-Service.
    • In questo caso si viene direttamente indirizzati verso la pagina di App Service Migration, che fornendo l’URL pubblico effettua la scansione e fornisce un report dettagliato delle tecnologie che vengono utilizzate, per individuare se possono essere ospitate da App Service. In caso affermativo è possibile avviare il processo di migrazione tramite il tool Migration Assistant installato localmente.
  • Grossi quantitativi di dati tramite il servizio offline di Data Box.
    • Direttamente dal portale è possibile ordinare un Azure Data Box, monitorare lo stato di spedizione e il relativo processo di copia dei dati verso Azure.

Accedendo ad Azure Migrate dal portale Azure si viene subito indirizzati, in base allo scenario di migrazione che si intende effettuare, agli strumenti più opportuni da utilizzare.

Figura 1 – Overview di Azure Migrate

Per procedere con l’utilizzo dello strumento è necessario creare un nuovo progetto. Tale progetto viene utilizzato per salvare i metadati derivanti dalle attività di discovery, assessment e migrazione effettuate nell’ambiente on-premises. I metadati vengono mantenuti in un datacenter di Azure nell’area geografica selezionata. Si ha comunque la possibilità di utilizzare un progetto in qualsiasi area geografica per eseguire migrazioni verso qualunque region di Azure.

Figura 2 – Creazione del progetto di migrazione

Ciascuna di queste fasi viene effettuata tramite soluzioni fornite direttamente da Microsoft oppure tramite strumenti forniti da vendor di terze parti. Al momento in Azure Migrate sono integrati i tool dei seguenti vendor: Carbonite, Cloudamize, Corent, Device42, Turbonomic, e UnifyCloud.

Figura 4 – Tool di migrazione disponibili

Lo strumento Microsoft che consente di effettuare l’assessment dei server, chiamato “Azure Migrate: Server Assessment”, è stato arricchito con le seguenti funzionalità:

  • Può effettuare il discovery e l’assessment di ambienti VMware che ospitano fino a 35000 macchine virtuali. Il limite nella versione precedente era di 1500 VMs.
  • Si ha la possibilità di effettuare la profilazione di ambienti Hyper-V che ospitano fino a 10000 VMs.
  • I dati di inventory provenienti da ambienti VMware ed Hyper-V possono confluire all’interno dello stesso progetto di Azure Migrate.
  • Fornisce delle indicazioni sul dimensionamento dei sistemi, effettua un’analisi per individuare le dipendenze applicative e fornisce una stima dei costi.

Tutto il processo di discovery e assessment con il tool Server Assessment avviene senza dover installare alcun agente. Si tratta di uno strumento totalmente gratuito per tutti i clienti Azure e presto sarà arricchito per contemplare anche il supporto dei sistemi fisici.

Anche per quanto riguarda il processo di migrazione Microsoft mette a disposizione il proprio tool chiamato “Azure Migrate: Server Migration”, che consente di migrare sistemi virtuali in ambienti VMware, Hyper-V, Amazon Web Services (AWS), e Google Cloud Platform (GCP) e server fisici. Questo strumento è stato recentemente arricchito con le seguenti funzionalità:

  • Possibilità di migrare VMs in ambiente VMware in modalità agentless. Adottando questa modalità di migrazione senza agente, è possibile utilizzare la stessa appliance per il discovery, l’assessment e la migrazione. Si ha in questo modo un supporto indipendente dal sistema operativo, che permette di migrare qualsiasi SO client o server, purché supportato sulla piattaforma Azure.
  • Possibilità di migrare senza agente macchine virtuali in ambienti Hyper-V.
  • Migrazione basata su agente per server fisici e VMs in esecuzione su Amazon Web Services oppure Google Cloud Platform.
  • Una nuova esperienza utente semplificata è stata introdotta, rendendo il processo simile alla creazione di una macchina virtuale in Azure.
  • Possibilità di effettuare dei test di migrazione senza dare alcun impatto, permettendo in questo modo di pianificare al meglio la migrazione. Inoltre, il processo di migrazione consente di ottenere una perdita di dati pari a zero quando si spostano le applicazioni in Azure.

Anche “Azure Migrate: Server Migration” è uno strumento utilizzabile in modo gratuito da tutti i clienti Azure. Ovviamente sono da considerarsi i costi per le risorse computazionali e per lo storage utilizzato nelle subscription Azure in seguito all’avvenuta migrazione. A questo proposito è possibile anche stimare a priori i possibili risparmi sui costi che si possono ottenere migrando i propri workloads in Azure. Lo strumento Total Cost of Ownership (TCO) Calculator permette di definire le caratteristiche dei proprio workloads che si intende migrare e, dopo aver sistemato differenti parametri specifici per ciascuna realtà, si ottiene una stima sui potenziali risparmi nell’arco dei 5 anni.

Figura 5 – Grafico di una stima dei risparmi, migrando in Azure, effettuata tramite TCO Calculator

Conclusioni

Azure Migrate, grazie alle nuove funzionalità recentemente rilasciate, risulta un’ottima soluzione in grado di fornire un ampio set di strumenti necessari per affrontare al meglio i più comuni scenari di migrazione. Azure Migrate è ora un vero punto di riferimento per lo spostamento dei propri workloads in Azure grazie a una gestione integrata e centralizzata e ad un approccio trasversale, in grado di affrontare differenti percorsi di migrazione.

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